Vita Nascente

Vita nascente | Da Giovanni Segantini a Vanessa Beecroft. Immagini della maternità nelle collezioni del Mart
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
15.11.2014 – 11.01.2015
a cura di Daniela Ferrari e Alessandra Tiddia

In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.

La maternità è un tema centrale nell’opera di Giovanni Segantini: ad esso si legano molti altri elementi determinanti per la sua ricerca, come la terra, la natura, la fertilità, la donna.

Nella sua pittura, il mistero della maternità, che per l’artista riveste un valore sacrale, viene espresso secondo varie declinazioni, dalle Due madri all’Angelo della vita fino al Castigo delle lussuriose o Cattive madri. Dipinti che influenzeranno anche la pittura del ‘900.

Partendo da una tematica così determinante nell’opera segantiniana la mostra suggerisce alcune letture dell’idea di maternità, lungo un arco cronologico che parte dalla metà Ottocento per arrivare alla prima metà del XX secolo.

A partire, ad esempio dal dipinto di Natale Schiavoni, ripresa ottocentesca delle madonne raffaellesche, per proseguire con le versioni profane di Umberto Moggioli e Tullio Garbari, direttamente desunte dai modelli segantiniani, fino alle sculture di Andrea Malfatti, autore di uno struggente marmo intitolato Cure materne (Primo bagno).
Accanto a questi autori Eugenio Prati, ma anche Medardo Rosso e Umberto Boccioni, Massimo Campigli e Felice Casorati, in una serie di suggestioni che terminano con l’accostamento a questi grandi artisti di opere più vicine a noi come Pregnant Madonna, del 2006, di Vanessa Beecroft.

Divisionismi dopo il Divisionismo

Divisionismi dopo il Divisionismo | La pittura divisa da Segantini a Bonazza
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
26.06 – 06.11.2016
A cura di Alessandra Tiddia

In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.

 

Accanto agli spazi permanenti dedicati a Giovanni Segantini, la mostra presenta una selezione di opere ad olio e su carta, provenienti dalle collezioni del Mart e del MAG così come da raccolte pubbliche e private. La mostra indaga i nuovi rapporti compositivi e stilistici introdotti a suo tempo dalla rivoluzione divisionista.

Segantini, maestro del Divisionismo italiano, ci introduce in un percorso ricco di variazioni sia nei temi che nelle modalità espressive nell’ambito del Divisionismo storico, che a sua volta affida alla luce un valore nuovo e assolutamente attualizzante, che venne posto al centro dell’indagine artistica di molti altri artisti.

Questo aspetto viene indagato con attenzione attraverso i capolavori divisionisti e futuristi esposti a Rovereto, al Mart dal 25 giugno 2016, nella mostra I pittori della luce. Dal Divisionismo al Futurismo, curata da Beatrice Avanzi, Musée d’Orsay, Daniela Ferrari, Mart, e Fernando Mazzocca, Università degli Studi di Milano, a cui la rassegna di Arco intende collegarsi con una selezione di opere che verifica l’estensione della poetica divisionista nel Novecento italiano.
La mostra ad Arco pone all’attenzione del pubblico alcuni esempi di pittura divisa realizzati subito dopo l’esperienza divisionista e parzialmente compresi dalla stessa, ma anche opere meno note che curiosamente continuano a rivolgersi a questa modalità negli anni ’30 e ’40, a partire dal trentino Luigi Bonazza o dal triestino Vito Timmel, entrambi artefici di opere contrassegnate da una sorta di puntinismo si potrebbe dire “post litteram”.
Oltre ad alcuni lavori dei già citati Segantini, Bonazza e Timmel, saranno presenti in mostra opere di Antonio Camaur, Felice Casorati, Benvenuto Disertori, Leonardo Dudreville, Tullio Garbari, Teodoro Wolf Ferrari.