Divisionismi dopo il Divisionismo
La pittura divisa da Segantini a Bonazza
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
25 giugno - 16 ottobre 2016 (prorogata fino al 6 novembre 2016)
MOSTRA
Nell’ambito del progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco, è visitabile nei rinnovati spazi della Galleria Civica G. Segantini di Arco (TN) la mostra Divisionismi dopo il Divisionismo | La pittura divisa da Segantini a Bonazza.
Questa nuova esposizione, curata da Alessandra Tidda del Mart, coordinatrice scientifica del progetto dedicato all’artista nato ad Arco nel 1858, consolida il rapporto di collaborazione fra Museo Alto Garda e Mart relativamente allo studio e alla ricerca su Giovanni Segantini, avviato nel 2013 tra i due enti attraverso un protocollo d’intesa.
Accanto agli spazi permanenti dedicati a Giovanni Segantini, e a partire da lui, la mostra Divisionismi dopo il Divisionismo | La pittura divisa da Segantini a Bonazza, che presenta una selezione di opere ad olio e su carta, provenienti dalle collezioni del Mart e del MAG così come da raccolte pubbliche e private, intende indagare i nuovi rapporti compositivi e stilistici introdotti a suo tempo dalla rivoluzione divisionista.
Segantini, maestro del Divisionismo italiano, ci introduce in un percorso ricco di variazioni sia nei temi che nelle modalità espressive nell’ambito del Divisionismo storico, che a sua volta affida alla luce un valore nuovo e assolutamente attualizzante, che venne posto al centro dell’indagine artistica di molti altri artisti.
Questo aspetto viene indagato con attenzione attraverso i capolavori divisionisti e futuristi esposti a Rovereto, al Mart dal 25 giugno 2016, nella mostra I pittori della luce. Dal Divisionismo al Futurismo, curata da Beatrice Avanzi, Musée d’Orsay, Daniela Ferrari, Mart, e Fernando Mazzocca, Università degli Studi di Milano, a cui la rassegna di Arco intende collegarsi con una selezione di opere che verifica l’estensione della poetica divisionista nel Novecento italiano.
La mostra ad Arco pone all’attenzione del pubblico alcuni esempi di pittura divisa realizzati subito dopo l’esperienza divisionista e parzialmente compresi dalla stessa, ma anche opere meno note che curiosamente continuano a rivolgersi a questa modalità negli anni ’30 e ’40, a partire dal trentino Luigi Bonazza o dal triestino Vito Timmel, entrambi artefici di opere contrassegnate da una sorta di puntinismo si potrebbe dire “post litteram”.
Oltre ad alcuni lavori dei già citati Segantini, Bonazza e Timmel, saranno presenti in mostra opere di Antonio Camaur, Felice Casorati, Benvenuto Disertori, Leonardo Dudreville, Tullio Garbari, Teodoro Wolf Ferrari.