L’ARMONIA DEL COLORE
Galleria Civica "G.Segantini"
12 aprile - 05 ottobre 2025
EVENTO
A partire dagli anni Sessanta del XIX secolo in Lombardia, la tradizione della pittura di paesaggio è segnata da una innovazione destinata a segnarne i destini futuri. Artisti come Gaetano Fasanotti, docente a Brera, iniziano ad esplorare le potenzialità espressive di una pittura condotta en plein air, a diretto contatto con la natura, per cogliere e riprodurre in maniera più efficace gli effetti di luce e colore colti sul vero. Questo importante momento di riflessione porta ad un radicale cambiamento nella concezione del paesaggio stesso: si abbandona la tradizione del paesaggio scenografico, del paesaggio come veduta organizzata secondo dei canoni e dei principi convenzionali. Adesso i pittori studiano direttamente sul vero le caratteristiche del paesaggio sviluppando una pittura che tende a farsi sempre più agile e sintetica, con una stesura fatta di pennellate ora corpose ora sfaldate che esaltano i valori e i rapporti cromatici e luministici. Si apre così la stagione del cosiddetto colorismo, di una pittura, cioè, non più basata sulla prevalenza del disegno, ma del colore esaltato anche nella sua valenza materica. Ciò che i pittori vogliono, affrontando il paesaggio, è restituire i rapporti tra i valori e i toni, le complessità delle luci e la ricchezza del colore locale, riuscendo a restituire il senso di immediatezza e di verità della visione.
È un nuovo modo di intendere il paesaggio che impone un nuovo modo di interpretarlo. I grandi maestri di questa stagione pittorica, dal caposcuola torinese Fontanesi ai lombardi Carcano e Gignous e ai più giovani come Mariani, Filippini, Bazzaro, Gola, Dell’Orto, Cressini, Belloni e, naturalmente, Segantini, diventano i cantori di una visione del paesaggio pittorico inteso come una ricerca di armonie cromatico-luminose e, quindi, di una pittura come espressione di un sentimento del vero e della natura capace di evocare e suggerire emozioni e sensazioni. Dinanzi a questa pittura i critici parlano del paesaggio come di una «musica senza parole», di quadri da osservare come se si ascoltasse un’orchestra suonare una sinfonia. Come la musica attraverso le note e, quindi, attraverso quindi i suoi elementi costitutivi e l’abilità del compositore, è capace di suggerire ed evocare sensazioni e stati emotivi, così la pittura di paesaggio diviene l’emblema di una pittura che non ha bisogno di descrivere i luoghi, ma che attraverso i suoi elementi linguistici, attraverso le potenzialità espressive della pennellata, del colore, degli accordi tonali, della luce, riesce a destare una emozione. In questo senso il pittore non è un semplice riproduttore della natura e, come sottolineano i critici, poco importa sapere quale sia il luogo che rappresenta l’opera: il quadro di paesaggio diviene il luogo nel quale si manifesta una sensazione individuale provata dall’artista che, attraverso il proprio linguaggio, la trasfigura in una emozione pittorica. Ogni artista esprime un personale modo di sentire il vero e di riprodurlo, di costruire, cioè, delle armonie pittoriche capaci di toccare le corde più disparate, dalle più limpide e distese alle più drammatiche e fonde.
Le opere esposte in queste sale, risalenti agli anni Ottanta dell’Ottocento, offrono uno spaccato della ricerca di quello che viene comunemente definito il naturalismo lombardo e che stilisticamente, per la priorità conferita al colore come mezzo costruttivo ed espressivo, esprimeva le istanze moderne del colorismo. I singoli quadri rappresentano altrettante modalità di vedere e sentire il vero: dalle assolate visioni di Dell’Orto dove la stesura pittorica esalta l’intensità e la radianza dei toni, alle note drammatiche della pittura di Leonardo Bazzaro, dalle atmosfere malinconiche e sentimentali di Gignous, Filippini e Bezzi, alla potenza della visione mentale del caposcuola Filippo Carcano.
Celebrando Segantini
Francobolli e cartoline di un’icona senza tempo Mostra | Spazio didattico della Galleria Civica G. Segantini, Palazzo dei Panni
24/10/2024
EVENTO
È stata inaugurata giovedì 24 ottobre nello spazio didattico della Galleria Civica G. Segantini la mostra «Celebrando Segantini. Francobolli e cartoline di un’icona senza tempo», dalla collezione di Roberto Armellini.
La mostra ripercorre oltre un secolo di celebrazioni che soprattutto Italia, Svizzera e Austria, ma anche diversi altri Paesi d’Europa e del mondo hanno tributato al grande pittore di origine arcense, dalla morte fino quasi ai giorni nostri. Cartoline, francobolli (compresi alcuni falsi, diffusi nella prima parte del Novecento e creati per risparmiare sul costo della spedizione), annulli filatelici, poster e materiale promozionale in genere, ma anche alcune carte telefoniche giapponesi e alcuni scatole di fiammiferi con riprodotti suoi dipinti. La mostra sarà aperta alla visita presso lo spazio didattico della Galleria civica «Giovanni Segantini» (ex Casa Collini), fino al 16 novembre dal martedì alla domenica (lunedì chiuso) dalle 10 alle 18 con ingresso libero.
«Ho proposto un’esposizione su Segantini da un punto di vista diverso dal solito -ha spiegato Roberto Armelini- quello delle tante iniziative celebrative che si sono suseguite nei decenni a partire dalla sua morte, comprendo un intervallo di tempo che soprattutto va dal 1900 al 1930 circa, con alcuni pezzi recenti». Armellini ha raccontato, nel primo pomeriggio di giovedì 24 ottobre alla cerimonia di inaugurazione, come la sua collezione (della quale una parte sarà esposta a breve nella nuova mostra temporanea alla galleria civica) sia l’esito di una passione ereditata dal padre e di oltre trent’anni di dedizione. Tra i pezzi in mostra, il poster della mostra allestita nel 1958, centenario della nascita, a palazzo Marchetti ad Arco, compreso vario materiale promozionale.
«Questa mostra fa da trait d’union con la mostra “Il poema universale” – ha detto l’assessore alla cultura Guido Trebo- allestita alla galleria civica fino a domenica, e con quella che seguirà, che avrà alcuni interessanti elementi innovativi che presto sveleremo. Per Arco è un momento particolarmente importante perché, com’è noto, abbiamo acquistato un quadro straordinario come il “Sole d’autunno», che per tutto il Trentino sarà “il” quadro di Segantini e che fa della nostra galleria civica il terzo museo più importante in Italia in termini di dipinti di Segantini posseduti. D’altronde Segantini è un elemento della nostra identità, come dimostra anche questa mostra, e voglio ringraziare Roberto Armellini per averci messo a disposizione la sua bellissima collezione».
«Questa raccolta ha certo un grande valore per gli appassionati di filatelia -ha detto Giancarla Tognoni, responsabile dell’Ufficio cultura e della galleria civica- ma ci fa anche capire come Segantini abbia avuto una grandissima notorietà internazionale e sia entrato nella cultura di massa, arrivando a permeare anche la vita quotidiana con oggetti di uso comune come i fiammiferi. Segantini era amato e molto famoso già in vita, e infatti le celebrazioni sono iniziate immediatamente dopo la morte, improvvisa e prematura, per continuare lungo i decenni. La mostra ci ricorda anche come sia stato forte il legame di Segantini con la sua città natale, dove visse solo sette anni ma che fu il luogo dell’infanzia e in cui visse con la madre, che perderà nel 1865. Questa collezione offre spunti infiniti per ricordare la vita e l’arte di Segantini, con uno sguardo che ripercorre oltre un secolo».
125° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI GIOVANNI SEGANTINI
Auditorium di Palazzo dei Panni ad Arco
28/09/2024
EVENTO
CONFERENZA DI PRESENTAZIONE
DELLE INIZIATIVE DELLA GALLERIA CIVICA DI ARCO PER LA RICORRENZA DEL 125esimo ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI GIOVANNI SEGANTINI
Noi che l’amavamo, noi che l’ameremo sempre, aspiravamo vanamente a raggiungere la pace che egli aveva ottenuta,
la verità ch’egli aveva raggiunta.
Vivendo fra gli uomini semplici delle valli alpine,
tra i forti conduttori d’armenti negli alti pascoli,
egli era divenuto forte e semplice, pieno di bontà per gli uomini
e d’amore per tutte le cose.
Angelo Conti, 1899
PRESENTAZIONE DEL VOLUME “VERSO LA LUCE”
Auditorium di Palazzo dei Panni ad Arco
Sabato 23 marzo 2024, ore 18.00
EVENTO
viene presentato il volume “Segantini: Verso la luce | Dem Licht entgegen”, edito dal Comune di Arco, per la cura di Niccolò D’Agati e con testi di Gianluca Poldi e Romano Turrini.
Il volume, pubblicato in duplice lingua (italiano/tedesco), è stato realizzato dalla Galleria Civica “G. Segantini” in collaborazione con il Segantini Museum di St. Moritz e con l’Associazione Il Sommolago. Non si tratta semplicemente del resoconto della mostra omonima svoltasi in Galleria Civica, ma anche l’esito di alcuni interessantissimi studi sui materiali e sulla composizione di alcune delle opere della collezione dei due musei coinvolti nel progetto, eseguiti da Gianluca Poldi, fisico e docente di Diagnostica sui beni culturali presso l’Università di Bergamo.
In aggiunta, viene riproposta una accurata biografia di Giovanni Segantini, curata da Romano Turrini, oltre a schede biobibliografiche e schede delle opere a cura di Maria Elena Bernardelli e dello stesso curatore del progetto, Niccolò D’Agati.
«Giovanni Segantini (1858–1899). Výber z tvorby | Opere scelte»
Bratislava
Dal 18 giugno al 22 settembre 2024
EVENTO
Dal 18 giugno al 22 settembre 2024
Castello di Bratislava (Slovacchia)
Organizzata dall’Istituto italiano di cultura di Bratislava in collaborazione con il Museo nazionale slovacco, la galleria civica «Segantini» di Arco e il Museo di belle arti di Budapest, è aperta la mostra, dal titolo «Giovanni Segantini (1858–1899). Výber z tvorby» (ovvero «opere scelte»), che offre al pubblico slovacco un’occasione unica per ammirare le splendide opere di uno degli artisti italiani più famosi e rivoluzionari del secondo Ottocento.
L’esposizione rappresenta uno degli eventi di punta del XVII Festival italiano in Slovacchia «Dolce Vitaj», organizzato ogni anno dall’Istituto italiano di cultura di Bratislava in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Slovacchia e la Camera di commercio italo-slovacca, con il sostegno di importanti partner locali e il patrocinio del sindaco di Bratislava, Matuš Vallo.
La selezione in mostra (esposta fino al 22 settembre) vuole rappresentare vari momenti e generi della pittura di Segantini, dalle nature morte ai ritratti, dalle opere decorative fino a quelle del periodo brianteo. Il Comune di Arco ha contribuito con sette dipinti: «Pulcini nell’aia» (1880-1881, olio su tela, 43×70 centimetri), il «Pannello decorativo con fiori» (1880 circa, olio su tavola, diametro 74 centimetri), l’«Autoritratto all’età di vent’anni» (1879-1880, olio su tela, 35×26 centimetri), il trittico di nature morte «Natura morta con cacciagione e frutta», «Natura morta con lepre e frutta» e «Natura morta con pesce e verdura» (1879-1880, olio su lamiera di zinco, 21×94,5, 26,5×100,5 e 20×95,5 centimetri) e «A messa ultima» (1886-1887, olio su tela, 35,5×28,5), una delle acquisizioni più recenti. «A messa ultima» è stato anche scelto per la locandina della mostra.
All’inaugurazione, che si è svolta nella cappella di Nostra Signora Addolorata in castello, hanno partecipato tra gli altri l’ambasciatrice d’Italia in Slovacchia, Catherine Flumiani, la direttrice dell’Istituto italiano di cultura di Bratislava Alessandra Sanniti, lo staff del museo con il direttore Peter Barta e, per il Comune di Arco, l’assessore alla cultura Guido Trebo e la responsabile dell’Ufficio cultura Giancarla Tognoni.
L’ambasciatrice Flumiani ha sottolineato come la mostra sia il segno dell’amicizia consolidata e del reciproco interesse fra Italia e Slovacchia, mentre l’assessore Trebo ha parlato del «nostro impegno congiunto per la promozione e la diffusione dell’arte e della cultura dei nostri territori». Entusiasta della mostra, in particolare, il direttore Barta, che ha elogiato il rapporto sempre più stretto che l’importante istituzione slovacca sta intrecciando con l’Istituto di cultura italiano.
La mostra sarà aperta fino al 22 settembre 2024.
Sole d’autunno. Il capolavoro ritrovato
Galleria Civica "G.Segantini"
15 novembre 2024 - 26 gennaio 2025
EVENTO
Sole d’autunno.
Il capolavoro ritrovato
progetto espositivo a cura di Niccolò D’Agati
Esposto per l’ultima volta nel 1954, Sole d’autunno, presentato da Segantini per la prima volta in occasione dell’Esposizione Nazionale di Venezia del 1887, rappresenta uno degli esiti più sperimentali della pittura segantiniana all’avvio della sua permanenza nel cantone dei Grigioni presso Savognin. Da leggere in continuità con i risultati raggiunti nell’opera estrema della Brianza, Alla Stanga (1885-1886, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), la tela viene elaborata dal pittore nel momento in cui – complice la riflessione stimolata da Vittore Grubicy – sperimenta nell’Ave Maria a trasbordo una prima istintuale e non sistematica applicazione della stesura divisionista. I primi anni grigionesi costituiscono, indubbiamente, un momento di grande riflessione tecnica e linguistica da parte di Segantini che nelle opere di questi anni approfondisce, in maniera cosciente, tanto la ricerca di una solidità costruttiva della pennellata quanto, e in conseguenza, di una sempre più insistita evidenza in termini di luce e tono del colore studiato dal vero. L’opera si impone, alla sua diretta osservazione, per una estrema articolazione della superficie pittorica segnata dall’evidenziazione materica della pennellata ora più corposa ora più allungata. La tela è basata sulle sottili variazioni cromatiche restituite grazie ad un uso estremamente attento dei colori liberati dalla convenzionalità crepuscolare della maniera scura degli anni briantei e, adesso, volti alla più attenta restituzione dei valori cromatico-luministici – con un libero uso di stesure ad impasto e a colori puri – studiati sul vero quale portato di una riflessione sul valore della luce come elemento sostanziale e strutturante l’opera.
Segantini stesso, ripercorrendo nel 1898 le tappe della propria ricerca in una lettera al critico e suo estimatore Tumiati, poneva il dipinto quale primo momento del percorso che definiva la sua nuova maniera: «Con questo intermezzo iniziai il secondo periodo passando nelle Alpi dei Grigioni a Savognin. Qui la mia arte prese quel carattere che ancora conserva. Quel misterioso divisionismo dei colori che voi vedete nell’opera mia, non e che naturale ricerca della luce. Qui il mio spirito si riempiva d’una grande gioia, gli occhi si estasiavano nell’azzurro del cielo, nel verde tenero dei pascoli e guardavo le superbe catene dei monti colla speranza di conquistarle. Incominciando a tener calcolo del colore come bellezza armonica, presi a studiare quadri d’animali, essendo il paese molto dedito alla pastorizia, e composi i quadri seguenti: L’autunno (vacca bianca) […]» (B. Segantini, Scritti e lettere di G. Segantini, Bocca, Torino 1910, p. 104).
In occasione dell’acquisizione dell’opera Sole d’autunno, la Galleria Civica Giovanni Segantini di Arco intende presentare al pubblico il capolavoro segantiniano nella cornice di un nuovo allestimento che ne valorizzi la centralità nel percorso della ricerca pittorica del pittore arcense e il ruolo fondamentale di passaggio nell’evoluzione della sperimentazione segantiniana tra gli anni briantei e l’aprirsi della fase più intensa della sua attività dopo il trasferimento nei Grigioni, quando un rinnovato senso del colore e della luce si impone quale nucleo fondante di una nuova concezione estetica.
In questa cornice, nell’occasione del centoventicinquesimo dell’anniversario della scomparsa di Segantini, la Galleria intende dedicare un focus centrato sull’ininterrotto legame che la città di Arco da sempre mantenne vivo con la memoria del pittore, a partire dalla commissione del monumento a Leonardo Bistolfi, e che si rinnova, oggi, con l’acquisto di un’opera finalmente restituita alla collettività e visibile dopo settant’anni dall’ultima esposizione.
OPERE IN MOSTRA
Giovanni Segantini Il poema universale
Progetto espositivo a cura di Niccolò D’Agati
Dal 19 maggio al 27 ottobre 2024
EVENTO
progetto espositivo a cura di Niccolò D’Agati
Nel 1885 presso le sale della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, nell’originaria sede di Via San Primo, Vittore Grubicy de Dragon organizzava una mostra personale di Giovanni Segantini integralmente dedicata all’ultima produzione briantea. In quella occasione 14 olii e 6 grafiche riassumevano gli esiti di un percorso avviatosi col trasferimento del pittore a Pusiano quando, come Segantini stesso riferiva in una lettera del 1898 a Tumiati, «mi ritirai ed entrai fra i colli ed i laghi della bella Brianza, persuaso che l’arte del dipingere non poteva essere limitata al colore, per il colore in sé stesso, ma che esso potesse essere, sapientemente adoperato, una fonte espressiva di sensazioni d’amore, di dolore o di piacere».
Gli anni briantei costituiscono, sotto questo punto di vista, il primo e nodale momento dell’evoluzione pittorica segantiniana con l’emersione di tematiche, dal paesaggio naturale allo sguardo sulla vita rurale, che costituiranno la base fondamentale degli sviluppi successivi. Più dello sguardo sulla Natura, nell’avvio di quella indagine attorno al dialogo intimo tra l’uomo, gli animali e l’ambiente, l’esperienza in Brianza rappresenta, come emerge dalle parole del pittore, una fase di approfondimento e di riflessione attorno alla pittura stessa, al valore emozionale del colore e della luce, in una linea di evoluzione diretta con le primissime sperimentazioni milanesi. L’influenza esercitata, poi, dalla conoscenza, indiretta e mediata da Vittore Grubicy, della produzione di Millet – evidentissima nelle scelte iconografiche e nei tagli compositivi – apriva, nella personale lettura dell’opera del pittore francese, a quella identificativa concezione del mondo rurale centrata su quella che Primo Levi definiva una peculiare «espressione naturale, una specie di glorificazione, anzi, di soggetti e di forme di cui egli non riconosceva affatto l’umile inferiorità, ma che lo avvicinavano a quel concetto panteistico» che avrebbe, in maniera indelebile, segnato la visione segantiniana. Nascono in questo contesto le poetiche e crepuscolari immagini della Brianza: idilli e romanze pastorali, scene di vita contadina segnate dal lavoro, immagini di una convergenza panica nella comunione tra uomini, paesaggio e animali, drammi individuali che risuonano nell’atmosfera dell’ambiente, che costituiscono, in una considerazione unitaria, un vero e proprio poema per immagini nel quale emerge l’epos della vita umana e della natura. Una visione chiarissima agli occhi della critica che, nel 1885, sottolineava proprio questo aspetto di universalità del concetto artistico di Segantini.
Sono illuminanti, in tal senso, le parole di Carlo Dossi che nel considerare le opere esposte alla Permanente scriveva di lavori permeati di «pregi poetici e di filosofia. Diciamo anche di filosofia, perocché in quelle composizioni permea l’idea dello scambio d’affetti fra la natura esterna e l’intimo del cuore, e della comunanza di sensazioni fra l’uomo e gli altri minori viventi. In un trattato sull’universale amore, potrebbero trovar posto – come prossimo nostro – le pecore del Segantini». Questo afflato universale era il risultato di un connubio poetico, inscindibile e caratterizzante l’arte del pittore arcense, tra forma e contenuto che veniva rimarcato con forza da Luigi Chirtani secondo il quale l’opera segantiniana non aveva precedenti «per l’elevatezza e potenza dell’espressione ottenuta direttamente coi mezzi attinti esclusivamente all’arte di dipingere». La sua pittura pastorale segnava un nuovo punto di riflessione: estranea alle più facili e pittoresche derive del generismo, eleggeva la vita contadina come fulcro narrativo dandole una dignità e una risonanza espressiva, in una ormai raggiunta interpretazione panica del tema, con «intonazioni sobrie e serie», «effetti pieni di gravità e accordi penetranti, nei quali non saprei trovare paragone se non nella gravità commovente della più eletta musica religiosa». Per il critico Segantini è il poeta epico moderno, il creatore di un poema «melanconico, severo, commovente, nel quale fondo e figure, ossia la natura inanimata e l’animo umano si compenetrano in una risultante, in una espressione semplice, grandiosa, e triste, che rasenta il sublime, e talvolta lo tocca». Grubicy stesso non poteva che ricorrere alla medesima immagine per rendere il senso delle «note melodiose e tristi di questa rustica e semplice epopea dei monti»: per il mentore colore e pennelli esprimevano «il canto solenne e quasi biblico che la grandiosa natura dei monti ha saputo ispirare nel suo animo. Qui la pittura scompare e cede trionfalmente il posto all’arte».
In continuità con le prospettive di ricerca avviate con le passate esposizioni – Verso la luce. Giovanni Segantini, dalla maniera scura alla pittura in chiaro (12 novembre – 29 gennaio 2023) e Segantini a Milano: la serie dei Navigli (11 novembre 2023 – 12 maggio 2024) – dedicate agli anni di formazione e alle prime fasi della pittura segantiniana, la Galleria Civica Segantini di Arco intende dedicare un affondo espositivo alla produzione briantea del pittore in occasione della recente acquisizione da parte Comune di Arco di un importante dipinto, facente parte della serie briantea de Il Guado, sinora noto agli studi soltanto da una riproduzione fotografica d’epoca (per un riferimento: A.-P. Quinsac, Segantini. Catalogo Generale, II, n. 377, Cavalli al guado). La mostra si propone di ripercorrere, attraverso una selezione di lavori risalenti al periodo brianteo, i momenti nodali di questa fase della produzione segantiniana nella sua complessità non solo tematica, ma anche nello sperimentalismo tecnico che la contraddistingue nella varietà dei medium e delle soluzioni pittoriche, nonché nella centralità che talune elaborazioni iconografiche degli anni briantei manterranno negli sviluppi successivi dell’arte segantiniana come attestano le rielaborazioni ulteriori dei soggetti nel corso degli anni Novanta. Lavori come Il bacio alla croce (St. Moritz, Segantini Museum), Pompeiana (Arco, Comune di Arco), Pastorella alla fonte (Coira, Bundner Museum), Pastore addormentato e Il pastore innamorato (St. Moritz, Segantini Museum) e altre variazioni sui motivi pastorali, provenienti da collezioni pubbliche e private nazionali e internazionali, come le declinazione grafiche sul motivo de L’Ave Maria a Trasbordo o l’Ave Maria sui monti, renderanno conto di quella particolare declinazione delle tematiche da idillio che Grubicy definiva come canzoni e romanze caratterizzate da una idealizzazione del rapporto uomo-natura in una interpretazione panica del paesaggio come precipitato e riflesso dell’atmosfera emotiva del motivo. Una linea che si riflette, con toni più drammatici e individuali, in lavori come Babbo è morto (St. Mortiz, Segantini Museum) e La culla vuota! (Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi) dove il ricorso a soggetti diffusi nella pittura italiana del tempo si liberava dalle interpretazioni “di genere” per assumere un valore più poetico in rapporto all’enfatizzazione del valore emozionale del colore e della luce. Segantini stesso riconduceva queste sperimentazioni cromatiche e luministiche al tentativo di «riprodurre i sentimenti che provavo, specialmente nelle ore della sera, dopo il tramonto, quando il mio animo si disponeva a sottili malinconie»: una tendenza che si riflette e che sarà documentata in mostra dai lavori a carattere paesaggistico come Cavalli al guado e Paesaggio Brianteo (Arco, Comune di Arco), Tramonto a Pusiano (Milano, Galleria d’Arte Moderna) e Paesaggio con donna sull’albero (Sciaffusa, Museum zu Allerheiligen) dove l’interpretazione del paesaggio supera il dato naturalistico per assumere una valenza più immediatamente poetica. A fianco di questi soggetti, la serie di opere dedicate alla vita animale e al lavoro, dalle variazioni attorno agli animali in stalla alle immagini della fatica, come Il reddito del pastore (Tortona, “Il Divisionismo”), Il Bifolco (Milano, Galleria d’Arte Moderna), La tosatura delle pecore (St. Mortiz, Segantini Museum) e le declinazioni grafiche dell’epica visione de L’ultima fatica del giorno (coll. privata), restituiranno uno degli aspetti più riconoscibili dell’epica visione della brianza segantiniana, nel rapporto inscindibile tra uomo, animali e natura.
Nel percorso espositivo, a fianco alle opere, saranno presentati materiali iconografici e documentari d’epoca utili a ricostruire alcuni passaggi significativi del percorso brianteo e della vicenda artistica segantiniana. A corredo della prima esposizione di Cavalli al guado, inoltre, saranno allestiti dei pannelli didattici che restituiranno gli esiti delle indagini diagnostiche e delle analisi scientifiche, coordinate dal Prof. Gianluca Poldi, condotte sul dipinto al fine di presentare al pubblico elementi utili ad un approfondimento della tecnica pittorica segantiniana negli anni briantei.
E’ prevista la realizzazione del catalogo della mostra.
Segantini a Milano: la serie dei Navigli
Progetto espositivo a cura di Niccolò D’Agati
dal 11 novembre 2023 al 28 gennaio 2024 e dal 21 marzo al 12 maggio 2024 (dal 1. febbraio al 20 marzo 2024 aperto solo su prenotazione per gruppi e scolaresche)
EVENTO
In occasione dell’ingresso della Nevicata (1880-1881) nelle collezioni della Galleria Civica Giovanni Segantini di Arco ci si propone di presentare il dipinto al pubblico attraverso un focus espositivo dedicato alla ricostruzione della serie dei dipinti segantiniani dedicati ai Navigli milanesi ed eseguiti tra il 1880 e il 1881, prima del trasferimento dell’artista in Brianza.
Il ricorso di Segantini al motivo iconografico del Naviglio risponde, oltre che alla diretta familiarità con la scena urbana del Naviglio di San Marco dove si trovava il suo studio, a un progressivo ritorno di interesse per la veduta paesaggistica di ambientazione cittadina nella Milano post-unitaria. Già dai primi anni Settanta artisti come Camillo Rapetti, Vespasiano Bignami e soprattutto Mosè Bianchi mostrano una inedita attenzione per il paesaggio urbano contemporaneo entro una dimensione che supera l’eredità della tradizione della veduta animata di derivazione romantica aprendo a una più immediata restituzione della vita cittadina.
Il rilancio di queste tematiche rispondeva, oltre che ad un interesse collezionistico, alle sperimentazioni linguistiche della pittura del tempo che, sulla scorta delle innovazioni introdotte da Filippo Carcano, Mosè Bianchi e Tranquillo Cremona, puntava ad una intensa vivacità di tocco e di tessitura cromatica sempre più tesa alla restituzione degli effetti luministici e cromatici colti sul vero secondo quella declinazione che si sarebbe definita come propria dell’impressionismo lombardo e che avrebbe trovato in autori come Emilio Gola e Leonardo Bazzaro – per limitarsi agli autori che maggiormente si sono dedicati alla tematica del Naviglio – dei punti di riferimento.
All’epoca del suo esordio, Segantini si muoveva all’interno di questo contesto d’avanguardia e la sua pittura rientrava nel solco di quello che i critici definivano l’avvenirismo pittorico, ossia una pittura centrata sulla resa dei valori cromatici e di luce, spesso basata su una pennellata sintetica, matericamente rilevata, dove l’intento descrittivo lasciava il posto a una più meditata indagine dei fenomeni luminosi. Questa sperimentazione, nell’ambito del paesaggio e della veduta urbana, si traduceva in un abbandono delle impostazioni scenografiche e delle lenticolari descrizioni proprie della tradizione romantica e post-romantica – da Giovanni Migliara ad Angelo Inganni a Luigi Bisi – a favore di una pittura tesa a restituire l’impressione d’ambiente, i giochi chiaroscurali, le sintetiche notazioni cromatiche.
La serie dei Navigli segantiniani risponde perfettamente a queste caratteristiche e la ricorrenza di questo tema nella sua produzione tra il 1880 e il 1881 è perfettamente in linea con quanto accade nell’opera di artisti a lui vicini, sia generazionalmente che per linguaggio, come Emilio Gola e Leonardo Bazzaro. Non stupisce, in tal senso, che proprio nel 1880, quando Segantini licenzia il Naviglio al Ponte di San Marco, il capolavoro della ritrattistica giovanile Il ritratto della Signora Luisa Torelli Tagliabue (Segantini Museum, St. Moritz) ed elabora le variazioni sui navigli innevati, il suo protettore e gallerista Vittore Grubicy De Dragon figuri quale proprietario nel Naviglio di San Marco esposto da Leonardo Bazzaro all’annuale esposizione braidense. A questa mostra era presente anche il pittore arcense con un dipinto, oggi purtroppo disperso dal titolo El Redefoss, una veduta del naviglio al tramonto sempre di proprietà di Vittore Grubicy. Non è improbabile, considerando questi elementi, che fosse proprio il gallerista a sollecitare sia gli artisti a lui legati a realizzare dipinti dedicati ai canali d’acqua milanesi che rispondevano, con ogni evidenza, ad un apprezzamento del mercato e meglio si prestavano all’estrinsecazione delle ricerche pittoriche centrate sulla luce e il colore. Proprio l’opera recentemente acquisita dalla Galleria Civica di Arco, Nevicata, conferma questo legame: il dipinto fu, infatti, esposto per la prima volta nella primavera del 1881 presso le sale della Galleria Grubicy in occasione della prima mostra personale dell’artista.
Al fine di offrire ai visitatori un percorso utile a ricostruire la serie segantiniana dedicata ai Navigli e il contesto entro il quale si sviluppa questa ricerca pittorica, la mostra-dossier intende presentare le cinque opere del pittore arcense che maggiormente permettono di apprezzare le specificità linguistiche e l’elevato livello di sperimentazione della pittura segantiniana di quel momento: il Naviglio al ponte di San Marco (1880; coll. privata), il Ritratto della Signora Torelli (1880; Segantini Museum, St. Moritz), Naviglio sotto la neve (1881; coll. privata), Naviglio di San Marco (1881; Civica Galleria G. Segantini, Arco) e Giovane donna in Via San Marco (1880-1881; coll. privata). Questi lavori, dove alla veduta paesaggistica urbana improntata al gusto moderno della tranche-de-vie si affiancano le variazioni ritrattistiche, saranno accostati a materiali illustrativi e documentari che offriranno al visitatore una contestualizzazione storica e geografica del Navigli milanesi in rapporto alle opere esposte.
GRAZIE A
Segantini Museum St. Moritz
Fondazione Otto Fischbacher – Giovanni Segantini Stiftung, St. Moritz
MART – Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto
Cassa Rurale Alto Garda – Rovereto
Galleria Bottegantica, Milano
Quadreria dell’800, Milano
Enrico Arte, Alassio SV
Gallerie Maspes, Milano
Archivio Pompeo Mariani, Milano
Collezionisti privati
VIRTUAL TOUR 3D
OPERE IN MOSTRA
Orizzonti di luce
Segantini e il paesaggio divisionista: natura, memoria e simbolo
20 maggio – 22 ottobre 2023
EVENTO
L’esposizione indaga la particolare predilezione che Giovanni Segantini ebbe nei confronti della natura e del paesaggio, presentando opere che spaziano in una cronologia ampia, che prende l’avvio dalle prove condotte in Brianza per chiudersi con le ricerche simboliste.
Accanto alla figura di Segantini, la mostra presenta lavori nodali dei rispettivi protagonisti della stagione divisionista, offrendo al visitatore la possibilità di confrontare diverse e personali indagini sul tema del paesaggio, in un percorso finalizzato a restituire una fisionomia esemplare di quelle ricerche così come la temperie di una delle stagioni più significative dell’arte italiana. Ad affiancare la figura di Segantini, sono infatti i nomi e le opere dei pittori Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Vittore Grubicy De Dragon, Luigi Conconi, Giovanni Sottocornola, Cesare Maggi, Carlo Fornara, Benvenuto Benvenuti, Guido Cinotti, Baldassarre Longoni, Carlo Cressini, Alberto Bonomi e Matteo Olivero.
Tre sezioni tematiche – Natura, Memoria, Simbolo – propongono uno sguardo complessivo sulle possibili declinazioni del genere del paesaggio in quegli intensi decenni di elaborazione pittorica, offrendo la possibilità di avvicinarsi ad opere note e meno note, difficilmente visibili e raffrontabili direttamente nel loro insieme. Infine, una sala è dedicata alla Collezione permanente della Galleria civica, con opere di Giovanni Segantini del periodo milanese e brianteo di proprietà della Città di Arco ed in deposito a lungo termine presso il Museo.
NATURA
Partendo dal caso esemplare di Giovanni Segantini, la sezione si focalizza sull’attrazione del dato naturale e paesaggistico inteso nella sua accezione più pura ed estetizzante, in riferimento soprattutto al contesto ambientale montano. Le celebri tele Ritorno dal bosco (1890) e Vacca bruna all’abbeveratoio (1892), condotte dal maestro arcense attraverso l’uso la tecnica divisionista e realizzate entrambe a Savognino, nel cantone dei Grigioni, in Svizzera, aprono ad un gioco di confronti con le opere di Cesare Maggi, Carlo Fornara ed Emilio Longoni. Rispetto a Segantini, la presenza di queste tele permette di evidenziare non soltanto una comunità d’intenti con artisti a lui contemporanei ma anche l’eredità lasciata da questo nei confronti di una più giovane generazione di pittori, che si pongono – talvolta con riproposizioni quasi palmari delle sue opere, soprattutto da un punto di vista tematico – nel solco della sua lezione.
SIMBOLO
In linea con le ricerche condotte al di fuori del contesto italiano, la sezione vuole offrire uno sguardo rispetto a quelle indagini ormai mature – attestabili intorno alla seconda metà degli anni Novanta – che si distanziano da quell’approccio di osservazione pura e mimetica del dato naturale tradizionalmente invalso nelle proposte figurative veriste. Per i pittori divisionisti, il paesaggio, oltre a rappresentare un momento di riflessione stimolante rispetto ai suoi valori luminosi, diventa anche il luogo privilegiato per condurre estrinsecazioni di carattere simbolico e ideale, secondo una prassi di gusto e di ricerca che ricorre nel contesto figurativo internazionale dell’epoca. La natura e l’ambiente si caricano di fascinazioni sinestetiche e letterarie, portando le ricerche di alcuni autori verso una resa ormai antinaturalistica del paesaggio. Le variazioni segantiniane sulle tematiche simboliste, attorno al ventaglio L’amore alla fonte della vita (1899) e all’Angelo della vita (1894-1896), sono affiancate dalle opere di artisti quali Giuseppe Pellizza da Volpedo, Vittore Grubicy De Dragon, Matteo Olivero, Benvenuto Benvenuti e Alberto Bonomi, che investono il paesaggio di una profonda risonanza simbolica, mostrando la capacità stessa della pittura di assolutizzarsi in quanto veicolo di un’emozione interiorizzata.
MEMORIA
La sezione trova fondamento nel pensiero e nell’impegno di Vittore Grubicy De Dragon. Nei suoi scritti, il critico, pittore e mercante mette al centro dell’esperienza figurativa la soggettività dell’artista, attribuendo alla natura il punto di partenza per un processo conoscitivo volto a restituire non tanto il vero naturale, ma piuttosto l’emozione e il sentimento provato di fronte al motivo. Il paesaggio diventa dunque luogo della memoria, in grado di risvegliare sensazioni ed emozioni anche lontane nel tempo, che solo attraverso l’estrinsecazione pittorica possono essere ridestate. Una ricerca che molto spesso spinge gli artisti a privilegiare la resa di fenomeni ambientali e luminosi transitori – albe, crepuscoli, ombre improvvise – ben evidente nelle tele di Giovanni Sottocornola, Carlo Cressini e Luigi Conconi presenti in questa sezione. Stati temporanei e mutevoli della natura che rispecchiano, per estensione, il senso misterioso e inconoscibile della vita come della stessa interiorità umana. Un contesto d’indagine che si unisce ad una profonda riflessione sulla stessa tradizione (intesa appunto anche questa come forma di memoria) della pittura Ottocentesca di paesaggio, che viene riletta dagli artisti di questa generazione alla luce di una esaltazione della valenza decorativa del segno e del colore.
GRAZIE A
Confederazione Svizzera
Segantini Museum St. Moritz
Fondazione Otto Fischbacher – Giovanni Segantini Stiftung, St. Moritz
Comune di Saluzzo, Pinacoteca Matteo Olivero
GAM – Galleria d’Arte Moderna, Milano
GAM – Galleria di Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria
Brun Fine Art, Milano
Galleria Bottegantica, Milano
Gallerie Maspes, Milano
METS Percorsi d’arte
Quadreria dell’800, Milano
S. Agostino Casa d’Aste, Torino
Collezionisti privati
VIRTUAL TOUR 3D
OPERE IN MOSTRA
Sezione NATURA
Sezione SIMBOLO
Sezione MEMORIA
Verso la luce
Giovanni Segantini, dalla maniera scura alla pittura in chiaro
Galleria Civica "G.Segantini"
al 12 novembre 2022 al 29 gennaio 2023
EVENTO
E’ aperta presso la Galleria Civica “G.Segantini” di Arco la mostra con opere provenienti dal Segantini Museum di St. Moritz (fra cui il celebre “A Messa prima”), dal Museo d’Arte dei Grigioni di Chur – Svizzera, dai Civici Musei di Pavia, dalle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo di Milano, dal MART di Trento e Rovereto e da numerose collezioni private, alcune delle quali mai viste ad Arco prima d’ora.
CONDIZIONI DI INGRESSO:
biglietto intero: euro 3.00
biglietto ridotto: euro 1.50
(da 15 a 26 e oltre 65 anni)*
gratuito per ragazzi fino a 14 anni
e per i residenti nel Comune di Arco*
VISITE GUIDATE PER GRUPPI SU PRENOTAZIONE
chiamando al n. 0464 583656 o scrivendo a: cultura@comune.arco.tn.it
*altre riduzioni/gratuità sono verificabili direttamente in galleria
CHIUSURE STRAORDINARIE:
24 – 25 – 26 – 31 DICEMBRE
1 GENNAIO
8 DICEMBRE E 6 GENNAIO: APERTO!
Scalinata con prete
EVENTO
Segantini e la Brianza
Galleria Civica G.Segantini
12.06 - 24.10.2021
EVENTO
In collaborazione con Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
La mostra temporanea Segantini e la Brianza, ospitata negli spazi allestitivi appena rinnovati della Galleria Civica G.Segantini di Arco, propone un focus sugli anni briantei di Giovanni Segantini grazie a una selezione di opere generosamente messe a disposizione da alcune collezioni private.
L’occasione per questo approfondimento è fornita in primis dall’acquisizione da parte del Comune di Arco de La Pompeiana, stupendo dipinto di Segantini entrato a far parte della collezione del Comune di Arco nel 2020 ed esposto oggi per la prima volta alla Galleria Civica G.Segantini di Arco.
Il periodo brianzolo fu un’esperienza determinante per l’artista, che in quei luoghi tranquilli poté vivere appieno il sentimento sacro della comunione nella natura di umanità e mondo animale, una concezione che si esprime in capolavori come i dipinti Le due madri o Ave Maria a trasbordo, e che diventerà cifra estetica anche della produzione successiva.
In mostra abbiamo un’occasione unica, ovvero quella di stabilire un confronto fra due edizioni simili ma non uguali dell’Album Brianza 1884, un vero e proprio libro d’artista, di cui attualmente si conoscono solo quattro esemplari, realizzato da Segantini e Grubicy per raccogliere una serie di riproduzioni fotografiche dei dipinti realizzati da Segantini durante il suo soggiorno in Brianza. Questa sequenza era stata costruita insieme a Vittore Grubicy de Dragon, il suo gallerista, e al celebre Studio fotografico Pagliano e Ricordi, come portfolio dell’attività dell’artista e veicolo di promozione della sua produzione pittorica.
Il piatto superiore dell’Album presenta una complessa decorazione in stucco brunito, a imitazione del bronzo: al centro, entro un campo circolare, è presente l’opera segantiniana Mezzogiorno (o La pastora) tradotta in bassorilievo. In alto, al centro, è visibile la scritta “Segantini Brianza 1884”.
L’inaugurazione della mostra si terrà venerdì 11 giugno 2021 dalle 18.00 alle 20.30. Potranno accedere agli spazi espositivi un massimo di 15 persone ogni mezzora, con ultimo ingresso alle 20.00. Per partecipare all’inaugurazione è necessario prenotarsi allo 0464 573869 o a prenotazioni@museoaltogarda.it.
Da sabato 12 giugno la Galleria Civica G. Segantini sarà aperta con i seguenti orari: lunedì chiuso; martedì, giovedì e domenica aperto dalle 10.00 alle 18.00; mercoledì, venerdì e sabato aperto dalle 14.00 alle 22.00.
Segantiniana. Studi e ricerche, IV/2019
Presentazione del quarto volume della collana di approfondimenti specialistici Segantiniana
Rovereto, Biblioteca civica G. Tartarotti
27/08/2020
EVENTO
Giovedì 27 agosto 2020 alle 18.00 presso la Biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto sarà presentato il quarto volume della collana editoriale Segantiniana. Studi e ricerche, la serie di quaderni che raccolgono ogni anno gli esiti delle ricerche e degli studi condotti in seno al progetto Segantini e Arco, che dal 2015 vede Mart e MAG congiunti nell’azione di valorizzazione del patrimonio segantiniano in Trentino.
Il volume riporta alla luce un giacimento importante, il Fondo bibliografico Angelo Brighenti, raccolto in anni di amorevoli cure dal bibliofilo bolognese e acquistato nel 1958 dalla Biblioteca civica di Rovereto e, fatto non meno determinante, apre la già consolidata collaborazione fra Mart e MAG a un’altra importante istituzione cultura trentina, la Biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto, dove il fondo è conservato.
1500 voci bibliografiche costituiscono il più importante fondo bibliografico dedicato a Segantini: oggi possono essere restituite all’attenzione degli studiosi, attraverso un lavoro congiunto di sistemazione, collazione e studio, condotto da Isabella Collavizza, con Patrizia Regorda e Ilaria Cimonetti, Rinaldo Filosi, Romano Turrini, Anna Mazzanti, Anna Ramera, coordinati da Alessandra Tiddia.
Lo studio e l’ordinamento di questo fondo, del quale è in corso la digitalizzazione a cura della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento – Ufficio beni archivistici, librari e Archivio provinciale, ha rilevato anche un’importante raccolta iconografica con antiche riproduzioni all’albumina relative alle opere di Segantini e una foto inedita di Giovanni Segantini in mezzo ai ghiacciai da oggi fruibili al pubblico.
La presentazione del 27 agosto alle ore 18.00 prevede gli interventi di:
Gianmario Baldi, direttore della Biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto,
Alessandra Tiddia, curatrice scientifica del progetto Segantini e Arco (Mart),
Romano Turrini, storico.
Ingresso libero fino a esaurimento posti nel rispetto delle norme anti-covid.
Segantini e Arco
Le opere di Segantini "in trasferta" a Riva del Garda
Riva del Garda | Museo
Dal 1 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020
EVENTO
In seguito alla chiusura temporanea della Galleria Civica G. Segantini di Arco per lavori di manutenzione straordinaria, il nucleo della collezione permanente segantiniana sarà esposto a partire dall’1 dicembre 2019 nella pinacoteca del MAG a Riva del Garda, al fine di dare continuità al prestigioso progetto Segantini e Arco e offrire la possibilità di vedere le opere anche nel periodo di chiusura della sede arcense del Museo Alto Garda.
Nelle sale della pinacoteca è presentata una selezione di opere di Giovanni Segantini provenienti dalle collezioni del MAG, del Mart, del Comune di Arco e da alcuni importanti depositi privati. Esse fanno parte del progetto Segantini e Arco, ospitato nella Galleria Civica G. Segantini, sede del MAG ad Arco, e frutto della virtuosa collaborazione avviata nel 2015 fra MAG e Mart, relativamente alle attività di studio e ricerca dedicate a Giovanni Segantini e il territorio trentino.
Chiusa fino alla primavera 2020 la Galleria Civica di Arco per alcuni lavori di adeguamento strutturale, un nucleo di opere è pertanto visibile al MAG di Riva del Garda: l’Autoritratto all’età di vent’anni, unica raffigurazione giovanile del pittore, è posto in dialogo con l’effigie celebrativa in gesso realizzata da Troubetzkoy nel 1896, mentre al grande dipinto del Campanaro fanno da contraltare alcune nature morte eseguite nei primi anni milanesi, prima che Segantini potesse accostarsi alla tecnica divisionista, ben presente invece nella tela L’ora mesta del 1892, dono di Segantini all’editore trentino Vittorio Zippel.
Questo piccolo capolavoro divisionista ha per protagonista un tema centrale nella produzione segantiniana, ovvero il sentimento della natura, che accomuna uomini e animali, e che è ben presente anche in altre opere qui esposte, dal piccolo Paesaggio brianteo (1884-1885), con il quale condivide atmosfere e sensibilità, a Testa di vacca (1892), con tutta probabilità uno studio dal vero per la mucca de L’ora mesta.
Sulle tracce di Segantini
Una passeggiata nel centro storico di Arco alla scoperta dei luoghi segantiniani della città
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Domenica 15 settembre 2019
EVENTO
Domenica 15 settembre, in occasione dell’ultimo giorno di apertura della Galleria, si potrà partecipare a una passeggiata nei luoghi segantiniani della città sullo sfondo di Arco nell’Ottocento che culminerà con una breve visita alla Galleria e con la presentazione del volume fresco di stampa “Segantiniana III”, insieme allo storico Romano Turrini e alla curatrice del progetto Segantini e Arco Alessandra Tiddia del Mart.
Programma
ore 10.00-11.30
Passeggiata nel centro storico di Arco con visita ai luoghi segantiniani della città
(ritrovo alle ore 9.45 presso la Galleria Civica G. Segantini)
ore 11.30-12.30
Visita guidata alla Galleria Civica e presentazione del volume di ricerca “Segantiniana III”
Partecipazione gratuita.
In caso di maltempo l’attività si svolgerà in forma ridotta presso le sale della Galleria.
Chiusura Galleria Civica G. Segantini
Dal 16 settembre 2019 per lavori di ristrutturazione dell'edificio
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Dal 16 settembre 2019
EVENTO
La Galleria Civica G. Segantini di Arco rimarrà chiusa dal 16 settembre 2019 fino alla primavera 2021 a causa di lavori di ristrutturazione dell’edificio.
Ferragosto al MAG
Apertura serale e visita guidata
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Giovedì 15 agosto 2019
EVENTO
Nel giorno di Ferragosto, la Galleria Civica G. Segantini di Arco rimarrà aperta eccezionalmente dalle 20.00 alle 23.00 a ingresso gratuito, con la possibilità di partecipare alle 21.00 a una visita guidata alla collezione permanente di Segantini e agli spazi temporanei dedicati ai suoi contemporanei.
Nel mese di agosto, la Galleria è aperta dal martedì alla domenica, compreso il giorno di Ferragosto, dalle 10 alle 18.
Segantini e Arco | Estate 2019
Quattro appuntamenti alla scoperta di Segantini
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Dal 15 giugno al 15 settembre 2019
EVENTO
Nell’ambito del progetto “Segantini e Arco”, il MAG propone per l’estate 2019 quattro appuntamenti per riscoprire e vivere la città di Arco e la Galleria dedicata a Giovanni Segantini.
Sabato 15 giugno 2019 | ore 10.00
ALLA SCOPERTA DELLA ARCO MEDIEVALE
Camminata dal centro storico di Arco alla chiesa di S. Apollinare alla ricerca delle tracce medievali della città, con Marianna Raffaelli. Percorso per famiglie e gratuito.
Si parte dall’esplorazione della città medievale, a cura di Marianna Raffaelli, con una passeggiata nel centro storico di Arco, dalla cripta della Collegiata alle vie che conducono al castello, fino alla chiesa di S. Apollinare, per ritrovare i segni medievali della città ancora visibili nel tessuto urbano moderno.
La città nell’Ottocento sarà, invece, lo sfondo della passeggiata di settembre sulle tracce di Giovanni Segantini, una visita ai luoghi segantiniani della città in compagnia di Romano Turrini, dalla casa natale dell’artista sul fiume Sarca al monumento commemorativo del 1909, attraverso la quale ricostruire il legame di Segantini con la città di Arco e della città con il suo illustre concittadino. Ritrovo presso la Collegiata di Arco.
Venerdì 12 luglio, giovedì 15 agosto 2019 | ore 20.00-23.00
NOTTE AL MUSEO
Ad animare l’estate arcense in Galleria sono inoltre previste a luglio e agosto le “Notti al museo”, aperture serali fino alle 23.00 della Galleria Civica G. Segantini di Arco con visite guidate alla collezione permanente dell’artista e agli spazi temporanei dedicati ai suoi contemporanei. Ingresso e partecipazione gratuiti. Visita guidata alle 21.00.
Domenica 15 settembre 2019
SULLE TRACCE DI SEGANTINI
Passeggiata nei luoghi segantiniani in città sullo sfondo di Arco nell’Ottocento, con Romano Turrini
Giornata Internazionale dei Musei – Ingresso gratuito al MAG
Ingresso gratuito al MAG
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Sabato 18 maggio
EVENTO
In occasione della Giornata Internazionale dei Musei, promossa da Icom – International Council of Museums, il MAG propone l’ingresso gratuito al Museo di Riva del Garda e alla Galleria Civica G. Segantini di Arco per tutta la giornata di sabato 18 maggio 2019, dalle 10.00 alle 18.00.
La collezione Segantini della Cassa Rurale Alto Garda
Le opere della Cassa Rurale Alto Garda ospiti d'eccellenza negli spazi dedicati all'artista arcense
Arco | Galleria Civica G. Segantini
5 aprile - 15 settembre 2019
EVENTO
A cura di Alessandra Tiddia In collaborazione con Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Venerdì 5 aprile la Galleria Civica G. Segantini di Arco riapre i suoi spazi espositivi con un aggiornamento delle collezioni e dei prestiti intorno al progetto Segantini e Arco.
Nel corso della stagione 2019 le sale della Galleria Civica G. Segantini si arricchiscono di nuovi quadri segantiniani: si tratta di un nucleo di opere di proprietà della Cassa Rurale Alto Garda, concesse in prestito dalla prestigiosa istituzione che da sempre sostiene e promuove le iniziative della città di Arco dedicate all’illustre concittadino.
In mostra dunque quattro nuovi dipinti, alcuni come le due nature morte – Natura morta con cesto di frutta (1879-1880), Natura morta con melocotogno, uva e melograno (1882-1883) – riferibili al periodo giovanile dell’artista, come anche Nella stalla (1881-1883) e Abbozzo di autoritratto (1887). Sarà esposto anche un prezioso disegno su carta, La vanità (1898), legato al celebre dipinto oggi conservato presso la Kunsthaus di Zurigo e ascrivibile alla produzione più matura di Segantini, dove il naturalismo delle forme ha ormai ceduto il passo al simbolismo dei temi e della sensibilità di indagine della natura.
La collaborazione con la Cassa Rurale Alto Garda rinnova e rafforza l’efficacia della mission del progetto Segantini e Arco, ovvero quella di porre la Galleria Civica G. Segantini di Arco quale capofila di una rete di relazioni e collaborazioni con le realtà territoriali, nazionali e internazionali che a vario titolo si occupano dell’artista arcense. Questi prestiti non solo ampliano significativamente il patrimonio degli originali di Segantini visibili in Galleria, ma ribadiscono quella progettualità perseguita negli ultimi anni dall’azione congiunta di MAG e Mart volta ad arricchire il patrimonio segantiniano della città con acquisizioni, prestiti e depositi da parte di istituzioni pubbliche e di privati cittadini, che hanno scelto di valorizzare le proprie opere negli spazi della Galleria.
Domenicalmuseo
Entrata gratuita e visite guidate al MAG ogni prima domenica del mese
MAG Riva del Garda, Museo / Arco, Galleria Civica G. Segantini
Dal 6 gennaio al 1 dicembre 2019
EVENTO
Il MAG aderisce all’iniziativa del Mibac #Domenicalmuseo.
Ogni prima domenica del mese è previsto l’ingresso gratuito a entrambe le sedi espositive del MAG: il Museo di Riva del Garda e la Galleria Civica G. Segantini di Arco.
Per l’occasione, ogni prima domenica del mese è offerta a partecipazione libera senza prenotazione una visita guidata: al Museo di Riva del Garda l’appuntamento è alle 14.30 e alla Galleria Civica G. Segantini di Arco alle 11.00.
Per il 2019, gli appuntamenti con #Domenicalmuseo sono i seguenti:
- 6 gennaio
- 3 febbraio (solo al Museo di Riva del Garda; Galleria Civica G. Segantini chiusa)
- 3 marzo (solo al Museo di Riva del Garda; Galleria Civica G. Segantini chiusa)
- 7 aprile
- 5 maggio
- 2 giugno
- 7 luglio
- 4 agosto
- 1 settembre
- 6 ottobre
- 3 novembre
- 1 dicembre
Segantini in mostra. Per la storia delle esposizioni segantiniane
Giornata di studio
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Giovedì 13 dicembre 2018
EVENTO
A 160 anni dalla nascita di Giovanni Segantini, il progetto Segantini e Arco, nato in seno alla collaborazione fra MAG Museo Alto Garda e Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, propone una giornata di studio aperta al pubblico, ai docenti e agli studenti universitari, che si svolgerà giovedì 13 dicembre 2018 presso la Galleria Civica G. Segantini di Arco (via Segantini, 9 – 38062 Arco TN).
Il convegno, come recita il titolo Segantini in mostra. Per la storia delle esposizioni segantiniane, è dedicato alla storia delle occasioni espositive che hanno segnato la fortuna critica di Giovanni Segantini, partendo dalle riflessioni che la più recente letteratura critica ha riservato al tema della storiografia delle mostre.
La conversazione si pone come momento di confronto sul ruolo sostenuto dalle mostre per il riesame della carriera di Segantini, sia quale vetrina di promozione per l’artista in vita – nel caso delle esposizioni internazionali, che si intreccia con la storia del mecenatismo e con la formazione delle collezioni museali – sia, dall’altra, quale occasione e strumento critico per lo sviluppo della sua fortuna storiografica novecentesca, a partire dalle prime retrospettive.
La giornata di studio riunirà studiosi qualificati accanto a giovani ricercatori di diverse università italiane, i quali proporranno le loro riflessioni su generi – mostre collettive e monografiche – e contesti territoriali specifici, italiani e non, dal Belgio all’Inghilterra, in una cronologia estesa fino al presente.
La giornata sarà articolata in due sessioni tematiche cui seguirà, in chiusura, un confronto ragionato di restituzione e di rielaborazione su future prospettive metodologiche di valorizzazione delle opere segantiniane in contesti espositivi.
Programma
09.30 – 10.00
Arrivo dei partecipanti alla Galleria Civica G. Segantini di Arco, apertura dei lavori e benvenuto
10.00 – 11.30
Alessandra Tiddia
Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Segantini in mostra / Esporre Segantini. Le ragioni di un convegno
Elisabetta Staudacher
Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano
La personale di Segantini del 1885 alla Permanente
I rapporti tra Segantini e la Società per le Belle Arti, futura e attuale Permanente, iniziano nel 1879, anno del debutto del giovane pittore a Brera e dell’acquisizione del Coro di Sant’Antonio da parte di quell’associazione di promozione artistica. Il legame, consolidatosi grazie all’iscrizione di Segantini come socio della Società per le Belle Arti (dal 1880) e, dal 1883, della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, anno, tra l’altro, in cui l’artista beneficia di un secondo acquisto sociale cedendo il dipinto Allora, si rafforza ulteriormente due anni dopo con la mostra personale del pittore di Arco. L’esposizione, allestita nel cortile del Palazzo del Senato, sede momentanea della Permanente, in attesa del trasferimento nel Palazzo sociale che verrà inaugurato l’anno seguente, si tiene in contemporanea con la tradizionale mostra annuale dell’Accademia di Brera e vede la presentazione al pubblico di venti opere realizzate nel periodo brianteo.
L’intervento in oggetto riguarderà quindi le questioni organizzative, la scelta delle opere esposte, l’esito della mostra con commenti della stampa dell’epoca e con un occhio di riguardo al discorso delle vendite, elementi in gran parte ricostruiti attraverso lo studio della documentazione custodita nell’archivio della Permanente. Si tratterà anche la questione dell’album fotografico Brianza eseguito con il contributo di Vittore Grubicy, di cui troviamo un esemplare a Rovereto, presso l’Archivio del ‘900 del Mart.
Leo Lecci
Università degli Studi di Genova
Segantini alle Esposizioni Universali di Parigi: 1889 e 1900
Chiara Vorrasi
Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara
Segantini e Previati tra diorami, panorami ed esposizioni
L’intervento prende avvio dal celebre episodio del Panorama dell’Engadina ideato da Giovanni Segantini per l’Esposizione universale di Parigi del 1900 e rimasto irrealizzato, per soffermarsi su uno degli intenti sottesi al progetto, accanto a opportunità piuttosto velleitarie di promozione turistica, ossia la possibilità di rintracciare in quel dispositivo mediale di visione totale una modalità per sollecitare il coinvolgimento dell’osservatore. Preoccupazioni similari si leggono esplicitamente nelle dichiarazioni di Gaetano Previati alle prese con un’altra impresa fallimentare, il Diorama dantesco per le Esposizioni riunite di Milano del 1894, a cui segue il coinvolgimento nel cantiere del panorama della pace. L’interesse per gli studi sulla potenzialità di “suggestione” dell’opera d’arte è infatti una matrice, non secondaria, del divisionismo: principalmente nella riflessione di Segantini e Previati, sulla scorta dell’aggiornamento sugli studi europei di psicologia della percezione promosso da Vittore Grubicy, trapela la preoccupazione di non lasciare “l’osservatore indifferente”, fino a prefigurare per lui un ruolo attivo, come si legge negli scritti del ferrarese. Sebbene attraverso percorsi distanti, i due pittori si confrontano con un contesto espositivo e un dibattito nazionale e internazionale che offrono sollecitazioni a estendere le possibilità della pittura attraverso dispositivi di coinvolgimento “totale” dello spettatore, come l’esperienza del diorama di Chicago e i rapporti con gli ambienti teatrali, comuni a Previati e Conconi, o il contatto di Segantini con gli ambienti secessionisti.
Da questi progetti mancati discendono comunque nuclei di opere che incarnano il senso profondo della missione artistica dei loro autori, quali il Trittico della natura di Segantini e alcuni cicli della produzione di Previati, che ebbero un rilievo assoluto nella primissima fortuna critica. L’intervento si conclude con un cenno alle mostre collettive Segantini-Previati (e Bistolfi) del 1906 e riferimenti a letture critiche italiane di primo Novecento, oscillanti tra orientamenti elitari, spiritualisti ed estetizzanti e analisi più aperte a prospettive comunicative e sociali per l’arte moderna, chiudendo nel contesto della genesi del futurismo, quando Umberto Boccioni riapre provocatoriamente il problema dello spettatore.
11.30 – 11.45
Pausa caffè
11.45 – 13.00
Stefano Picceni
Università degli Studi di Genova
Sulle esposizioni. Corrispondenza Pellizza – Segantini
Il contributo vuole presentare, attraverso la lettura del carteggio tra Giuseppe Pellizza e Giovanni Segantini, le esposizioni cui parteciparono nell’ultimo decennio dell’Ottocento e le riflessioni personali che scambiarono a seguito delle stesse con l’analisi delle reazioni di pubblico e critica. Il carteggio si sviluppa in quaranta lettere scritte tra 1894 e 1899, ma Pellizza inizia anni prima lo studio dell’arte segantiniana che divulga e commenta in numerosi scritti a colleghi e amici fin dagli anni della formazione. Le mostre, dall’esordio del divisionismo a Brera nel 1891 alla personale segantiniana di St. Moritz del 1904, che Pellizza visitò, si concentrano in un decennio peculiare che attraverso gli scritti degli artisti possiamo pienamente comprendere. Pellizza studia e descrive Le due madri, difende lucidamente Segantini dagli attacchi della critica d’arte milanese dopo la mostra del 1894 al Castello Sforzesco, luogo del loro primo incontro, e, lettera dopo lettera, analizza gli scenari intorno alla prima Biennale veneziana del 1895, alla mancata creazione del padiglione divisionista per la Triennale di Torino del 1896, occasione per l’esternazione di un malessere di “non appartenenza a un gruppo” e riflessione sul rapporto inesistente tra Segantini e Angelo Morbelli nel quale Pellizza, amico di entrambi, non osò interferire. Fino alla creazione della “Grande tela per Parigi” del 1899, opera della quale Pellizza seguì l’iter progettuale anche attraverso gli articoli scritti dai loro comuni amici.
Isabella Collavizza
Storica dell’arte
Per le esposizioni segantiniane in area anglosassone
A segnare l’esordio espositivo segantiniano nel mercato anglosassone è la fortunata partecipazione all’Italian Exhibition di Londra del 1888 dove il giovane artista, presentato dalla Grubicy Gallery come il più promettente italiano, espone ben dieci dipinti e quattordici tra disegni e pastelli, parte dei quali acquistati da Charles William Dowdeswell, della omonima casa d’arte. Sarà la stessa galleria a far conoscere al pubblico londinese l’artista arcense che nel 1893 figurerà tra i protagonisti della prima celebrata esposizione della Grafton Gallery. L’intervento prende avvio da questi primi riconoscimenti pubblici (date) che sanciscono l’inizio della fortuna critica e espositiva di Giovanni Segantini, qui riletta incrociando i cataloghi di mostra e di vendita delle casa d’asta, le recensioni sulla stampa dell’epoca e le testimonianze dirette tratte dall’epistolario segantiniano. Saranno prese in considerazione le presenze espositive di Giovanni Segantini anche in veste di membro della International Society of Sculptors, Painters and Gravers e della Pastel Society; così come, fuori Londra, occasioni prestigiose quali l’Autumn Exhibition alla Walker Art Gallery di Liverpool, a partire dalla declamata presenza de Il Castigo delle lussuriose, acquistato dallo stesso museo, fino alle esposizioni annuali della fine degli anni Novanta presso il Carnegie Institute di Pittsburg, Pennsylvania, ad annunciare l’affermarsi del nome dell’artista oltre oceano.
Amanda Russo
Storica dell’arte
Giovanni Segantini e il Belgio: fortuna espositiva e ricezione critica
Il presente intervento intende ricostruire l’attività espositiva di Giovanni Segantini in Belgio e valutare come il pittore è stato recepito dalla critica locale. Attraverso l’analisi dei documenti d’archivio e tramite lo spoglio dei cataloghi delle mostre e dei periodici dell’epoca, si è cercato di rintracciare le sue esposizioni e ripercorrere le tappe della sua fortuna critica all’interno del contesto culturale belga.
Si è ritenuto importante mettere in luce le motivazioni e le dinamiche che stanno dietro a queste mostre e comprendere quali sono i contatti che Giovanni Segantini ha instaurato in Belgio.
Si intende passare in rassegna le recensioni apparse sulle pagine dei giornali per cercare di capire come il pittore viene recepito, anche in relazione agli altri pittori italiani.
Si prosegue, dunque, nella direzione tracciata dai notevoli studi condotti in precedenza su Giovanni Segantini, con l’obiettivo di condividere nuovi spunti di riflessione e di ricerca e far avanzare lo stato delle conoscenze sul pittore arcense.
13.00 – 14.30
Pausa pranzo
14.30 – 16.00
Roberto Pancheri
Soprintendenza per i Beni Culturali di Trento
Arco 1958: la mostra del centenario e la sua ricezione
L’intervento propone un focus sulla mostra commemorativa di Giovanni Segantini tenutasi ad Arco nel 1958, in occasione del centenario della nascita del pittore. L’iniziativa era stata promossa da un comitato presieduto dal critico d’arte trentino Giulio De Carli, che fu anche il curatore scientifico dell’esposizione e del catalogo, mentre il progetto di allestimento venne predisposto dall’architetto Luciano Baldessari. A Palazzo Marchetti furono radunate 31 opere del maestro tra dipinti e disegni, cui si aggiunsero riproduzioni fotografiche di altre opere che non fu possibile ottenere in prestito, nonché l’autoritratto giovanile donato al Comune di Arco, a mostra già allestita, dall’architetto Felice Pasquè. Inaugurata il 6 luglio alla presenza di Gottardo Segantini e del presidente della Camera Giovanni Leone, la mostra rimase aperta fino al 7 settembre e fu visitata da oltre trentamila persone. La rassegna ebbe vasta eco sulla stampa nazionale, non senza polemiche sulla sua dislocazione ad Arco anziché a Venezia, nell’ambito della XXIX Biennale.
Alessandro Del Puppo
Università degli Studi di Udine
Temi e figure segantiniane in Eugenio Montale
Giovanni Segantini ha avuto alcuni interpreti d’eccezione: figura tra costoro Eugenio Montale. L’intervento prenderà in considerazione una fortuna espositiva del tutto particolare: non quella generata dai quadri sui muri, quanto quella prodotta dalle parole sulla carta. Si prenderanno così in considerazione alcuni passaggi delle opere poetiche e in prosa di Montale riferibili per diversi modi e ragioni alla pittura di Segantini: la prima conoscenza, attraverso le pagina della Storia della pittura italiana dell’Ottocento di Emilio Cecchi; l’affioramento in alcune figure tra gli Ossi di seppia e La bufera e altro; alcune messe a punto decisive più tarde nella pagine di critica, fino alle estreme e personalissime reminiscenze del poeta.
Monica Vinardi
Storica dell’arte
Altre mostre. Opere da collezioni private tedesche e svizzere: Segantini attraverso i cataloghi d’asta, tra fine XIX e metà del XX secolo
Con la definizione “altre mostre” si intendono le occasioni espositive promosse da Case d’asta e Gallerie d’arte che – principalmente in ambito svizzero-tedesco – tra 1898 e 1945, hanno presentato opere di Giovanni Segantini appartenute a collezioni private di maggiore o minore entità, prevalentemente disegni. Resasi possibile grazie alla risorsa di un insieme di cataloghi d’asta, l’analisi ha permesso di focalizzarsi sulla diffusa circolazione dei disegni di Segantini. La visione di questo insieme vario e variamente datato di opere di grafica, spesso riprodotte in catalogo, apre ad alcune riflessioni sulla funzione peculiare assegnata loro dall’autore: egli infatti attraverso i disegni mirava a diffondere l’immagine della propria opera, sia destinandoli per la chiara incisività del segno all’illustrazione sulla pubblicistica specializzata, sia affiancandoli alle opere pittoriche maggiori nelle mostre internazionali, per rafforzarne i nuclei tematici e favorirne il collezionismo presso gli estimatori.
Da tali acquisizioni documentali discendono poi considerazioni più specifiche inerenti le singole opere, ed altre più generali riguardanti il fenomeno del collezionismo, rapportato ad un particolare ambiente e ad un dato momento storico, e per il quale l’opera di Segantini si viene di volta in volta intrecciando con quella di uno screziato e ben caratterizzato panorama di autori.
Si evidenzia come alcune di tali occasioni espositive non risultino essere state censite dal catalogo generale del 1982 a cura di A. P. Quinsac, sicuramente per la indisponibilità all’epoca dei materiali. Sono stati così ricostruiti alcuni passaggi di proprietà ancora non emersi, e si è potuto situare il collezionismo del nostro autore nel contesto più ampio del gusto e delle tendenze dell’epoca. La selezione delle aste, in particolare lungo i primi decenni del Novecento, rivela quanto l’apprezzamento per Segantini fosse radicato nell’area di cultura tedesca, con una spiccata predilezione per le opere incentrate sulla vita del lavoro nei campi, per gli idilli pastorali, e per pochi temi simbolisti, e quali assonanze venissero ricercate tra la sua opera e quella di autori antichi e moderni presenti nelle compagini di dipinti e disegni articolati in collezione. L’analisi ha messo poi in luce l’esistenza della questione dei ‘falsi’ Segantini, causata tra l’altro probabilmente anche dalla contiguità ricercata dagli stessi figli di Giovanni, in particolare Alberto e Mario Segantini, e poggiante su un uso ambiguo della ‘firma’; mentre per Gottardo si segnala un impegno dichiarato e costante a ‘tradurre’ con l’incisione temi pittorici del padre.
Ma, tornando al nostro autore, per citare solo qualche esempio, tra le raccolte più rappresentative si possono nominare quella di Hans Weidenbusch di Wiesbaden, passata in asta nel 1898 a Francoforte sul Meno, ricca di dipinti di Millet, Daubigny, Diaz, ma che annoverava anche Sisley e Renoir, e alcune opere altamente rappresentative di Hans Thoma, di Fritz von Uhde, di Max Klinger e di Franz von Stuck, in cui la presenza del disegno Vacca bianca all’abbeveratoio (n. 408 cat. gen.) non era stata individuata. O ancora, si possono citare le già note occasioni espositive che riguardarono parte della collezione di James States Forbes, nel 1905 e nel 1906, a Monaco; o ancora la importante asta a Berlino del novembre del 1910 presso la Casa di vendita Lepke dove vennero presentati ben 38 tra disegni e dipinti provenienti dalla collezione di Alberto Grubicy, ed altre scalate nel corso degli anni venti e trenta del Novecento, come l’asta della collezione di R. von Becker, avvenuta alla Galleria Neupert a Zurigo nel 1936, cui appartennero dipinti come il Ritratto della sorellastra Irene (n. 141 cat. gen), o il Camoscio morto della Raccolta Grassi alla Galleria d’arte moderna di Milano (n. 58 cat. gen.), passaggio in collezione per entrambi ancora non noto.
Francesca Rossi
Musei Civici di Verona
Un progetto di collaborazione istituzionale: la mostra “L’amore materno alle origini della pittura moderna, da Previati a Boccioni” (Verona, Galleria d’arte Moderna Achille Forti, 6 dicembre 2018 – 10 marzo 2019)
Per la prima volta la città di Verona ospita una mostra sul divisionismo italiano, uno dei periodi più creativi della storia dell’arte del nostro Paese.
Il percorso è incentrato sul tema dell’amore materno che fu tra i motivi più amati e rappresentati dalla cultura artistica europea tra Otto e Novecento e ha come fulcro portante Maternità, celebre capolavoro di Gaetano Previati risalente al 1891. Attorno a quest’opera dirompente e rivoluzionaria si è riunita una selezione di dipinti, sculture e disegni di Previati, Medardo Rosso, Giovanni Segantini, Angelo Morbelli e Giuseppe Pellizza e Umberto Boccioni che riassumono a colpo d’occhio l’intensa stagione culturale al transito tra la pittura italiana ottocentesca e le nuove correnti figurative dell’avanguardia europea.
Il tema della maternità fu declinato costantemente da Segantini, passando dal naturalismo di Le due madri a una più accentuata valenza simbolica, in affinità coi preraffaelliti e con le prime soluzioni simboliste mitteleuropee. Nel percorso sono considerati soggetti esemplari della produzione segantiniana tra cui Ave Maria al trasbordo, l’Angelo della vita, Dopo un bacio e Amore alla fonte della vita.
La mostra nasce da una collaborazione interistituzionale tra la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona con i Musei Civici di Milano e il Mart di Rovereto.
16.00 – 17.30
Dibattito e chiusura dei lavori
La giornata di studio è valida ai fini dell’aggiornamento docenti.
I docenti interessati dovranno iscriversi entro il 9 dicembre 2018 inviando una e-mail con i propri dati e l’istituto di appartenenza all’indirizzo didattica@museoaltogarda.it (oggetto: Iscrizione giornata di studio “Segantini in mostra”).
Per informazioni:
Isabella Collavizza
E-mail: isacoll78@gmail.com
Annalisa Bonetti
E-mail: bonettiannalisa@museoaltogarda.it
Ingresso promozionale alla Galleria Civica G. Segantini
1 euro dal 16 novembre 2018 al 13 gennaio 2019
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Dal 16.11.2018 al 13.01.2019
EVENTO
In occasione delle festività di fine e inizio anno e della presenza ad Arco in questo periodo dei mercatini di Natale, il MAG propone a visitatori e visitatrici un ingresso promozionale alla Galleria Civica G. Segantini di 1 euro da venerdì 16 novembre 2018 a domenica 13 gennaio 2019.
Attualmente in Galleria sono visitabili il percorso permanente dedicato a Giovanni Segantini e l’approfondimento Segantini e i suoi contemporanei. Temi e figure dell’Ottocento, curato da Alessandra Tiddia del Mart.
La Galleria Civica G. Segantini è aperta fino al 13 gennaio 2019 dalle 10.00 alle 18.00, esclusi i lunedì e i giorni 24, 25, 26, 31 dicembre e 1 gennaio.
Ferragosto con Segantini
Notte al Museo con ingresso libero e visita guidata
Arco | Galleria Civica G. Segantini
15 agosto 2018
EVENTO
Per la serata di Ferragosto, il MAG organizza una “Notte al Museo” alla Galleria Civica G. Segantini di Arco, con
ingresso libero dalle 20.00 alle 23.00 e visita guidata gratuita alle 21.00
Giornata Internazionale dei Musei
Ingresso gratuito
MAG Riva del Garda, Museo / Arco, Galleria Civica G. Segantini
Venerdì 18 maggio 2018
EVENTO
Il MAG aderisce alla Giornata Internazionale dei Musei promossa da ICOM, offrendo l’ingresso gratuito al Museo di Riva del Garda e alla Galleria Civica G. Segantini di Arco nella giornata di venerdì 18 maggio 2018, dalle 10.00 alle 18.00.
Presentazione Segantini Kids
Il kit per bambini/e alla scoperta della Galleria Civica Segantini
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Giovedì 10 maggio 2018
EVENTO
Segantini Kids è un kit didattico, in formato di libricino fantasioso, realizzato dai Servizi Educativi del MAG in collaborazione con gli alunni e le alunne della Scuola Primaria G. Segantini di Arco.
Frutto di un dialogo aperto tra adulti e bambini, il kit è rivolto dai piccoli autori ai loro coetanei che potranno così visitare in modo divertente e spontaneo gli spazi della Galleria Civica G. Segantini di Arco e scoprire con creatività le opere di Giovanni Segantini esposte nelle sale.
Alla presentazione di giovedì 10 maggio 2018 (alle ore 17.00 presso la Galleria Civica di Arco) interverranno gli Assessori di competenza dei Comuni di Arco e Riva del Garda, alcuni degli insegnanti coinvolti nel progetto insieme agli alunni e alle alunne, lo staff del MAG.
Pasqua al MAG e #domenicalmuseo
Aperture straordinarie e ingresso gratuito domenica 1 aprile 2018
Arco | Galleria Civica G. Segantini
1 e 2 aprile 2018
EVENTO
La Galleria Civica G. Segantini di Arco sarà aperti regolarmente – dalle 10.00 alle 18.00 – anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta.
Il giorno di Pasqua – 1 aprile 2018 – coinciderà con la prima domenica del mese, per cui, come di consueto nell’ambito dell’iniziativa #domenicalmuseo, l’ingresso agli spazi espositivi sarà gratuito.
Domenicalmuseo
Entrata gratuita e visite guidate al MAG ogni prima domenica del mese
MAG Riva del Garda, Museo / Arco, Galleria Civica G. Segantini
Dal 7 gennaio al 4 novembre 2018
EVENTO
Il MAG aderisce all’iniziativa del Mibact #Domenicalmuseo.
Ogni prima domenica del mese è previsto l’ingresso gratuito a entrambe le sedi espositive del MAG: il Museo di Riva del Garda e Galleria Civica G. Segantini di Arco.
Per l’occasione, ogni prima domenica del mese è offerta a partecipazione libera senza prenotazione una visita guidata: al Museo di Riva del Garda l’appuntamento è alle 15.00 e alla Galleria Civica G. Segantini di Arco alle 11.00.
Per il 2018, gli appuntamenti con #Domenicalmuseo sono i seguenti:
- 7 gennaio
- 4 marzo (solo al Museo di Riva del Garda)
- 1 aprile
- 6 maggio
- 3 giugno
- 1 luglio
- 5 agosto
- 2 settembre
- 7 ottobre
- 4 novembre
Leggere oggi. Segantini
Un incontro sulle pubblicazioni MAG/Mart
Biblioteca Civica G. Tartarotti, Rovereto
Lunedì 15 gennaio 2018
EVENTO
Nel giorno del 160° compleanno di Giovanni Segantini, lunedì 15 gennaio alle 18.00 presso la Biblioteca Civica G. Tartarotti di Rovereto si terrà l’incontro Leggere oggi. Segantini, dedicato all’artista e agli studi sulla sua ricerca pittorica attraverso la presentazione della collana editoriale Segantiniana di MAG e Mart.
Segantiniana è la parte editoriale del progetto Segantini e Arco di MAG e Mart, volto a valorizzare la città di Arco quale luogo segantiniano nel mondo attraverso l’attività espositiva e di ricerca. I libri pubblicati in questi anni sono interamente sfogliabili online nella sezione dedicata di questo sito.
All’incontro Leggere oggi. Segantini interverranno Alessandra Tiddia del Mart, curatrice scientifica del progetto Segantini e Arco, Claudia Gelmi e Annalisa Bonetti del MAG.
L’evento è promosso dalla Biblioteca Civica di Rovereto e dal Mart – Area Educazione. Sono riconosciuti i crediti formativi per gli insegnanti. Ingresso gratuito.
Ingresso promozionale a 1 euro dal 17 novembre 2017 al 14 gennaio 2018
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Dal 17.11.2017 al 14.01.2018
EVENTO
In occasione delle festività di fine e inizio anno e della presenza ad Arco in questo periodo dei mercatini di Natale, il MAG propone a visitatori e visitatrici un ingresso promozionale alla Galleria Civica G. Segantini di 1 euro da venerdì 17 novembre 2017 a domenica 14 gennaio 2018.
Attualmente in Galleria sono visitabili il percorso permanente dedicato a Giovanni Segantini e la mostra Segantini e i suoi contemporanei. Temi e figure dell’Ottocento, che è stata prorogata fino al 14 gennaio 2018, curata da Alessandra Tiddia del Mart di Rovereto, con il quale il MAG porta avanti il progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco.
Attraverso tre nuclei tematici – Paesaggio, Figure dell’infanzia, Figure femminili – la mostra mette a confronto le opere di Giovanni Segantini, rese celeberrime dall‘azione capillare e intensa delle riproduzioni fotomeccaniche, con i lavori degli artisti trentini a lui contemporanei fra cui, ad esempio, Andrea Malfatti, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi.
XIII Giornata del Contemporaneo
Ingresso gratuito
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Sabato 14 ottobre 2017
EVENTO
Il Museo Alto Garda aderisce alla tredicesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, aprendo gratuitamente le porte della Galleria Civica G. Segantini di Arco e del Museo di Riva del Garda per tutta la giornata di sabato 14 ottobre 2017, dalle 10.00 alle 18.00.
Segantini: le acquisizioni e i depositi esposti alla Galleria Civica di Arco
In una sala dedicata, il trittico di nature morte e tre opere in deposito
Arco | Galleria Civica G. Segantini
Da giugno 2017
EVENTO
A partire dal 2016 gli spazi della Galleria Civica G. Segantini di Arco si sono arricchiti di nuove opere, frutto di acquisizioni e depositi, che ampliano il patrimonio del MAG dedicato a Giovanni Segantini. Da giugno 2017 sono entrate a far parte delle collezioni del MAG tre nature morte – Natura morta di cacciagione e frutta, Natura morta con lepre e frutta, Natura morta con pesce e verdura (1879-1880) – composte in origine probabilmente in un trittico con la funzione di insegna pubblicitaria, che costituiscono un’interessante novità nel catalogo della produzione di Segantini.
Accanto a esse sono esposti due depositi di collezionisti privati, che hanno scelto di valorizzare le proprie opere negli spazi della Galleria: si tratta di Paesaggio brianteo (1884-1885) e Pulcini nell’aia (1883-1885), tutti riferibili al periodo giovanile di Segantini.
Inaugurazione mostra “Segantini e i suoi contemporanei. Temi figure dell’Ottocento”
Galleria Civica G. Segantini chiusa per allestimento dall'11 al 13 luglio
Arco | Galleria Civica G. Segantini
14.07.2017
EVENTO
Le sale della Galleria Civica G. Segantini di Arco si rinnovano con un aggiornamento delle collezioni e dei prestiti grazie alla mostra Segantini e i suoi contemporanei. Temi e figure dell’Ottocento visitabile dal 15 luglio al 5 novembre 2017 nella sede arcense del MAG dedicata a Giovanni Segantini.
Curata da Alessandra Tiddia del Mart di Rovereto, con il quale il MAG porta avanti dal 2015 il progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco, la mostra sarà inaugurata venerdì 14 luglio 2017 alle ore 20.45.
La Galleria Civica G. Segantini di Arco rimarrà chiusa per allestimento da martedì 11 a giovedì 13 luglio e riaprirà venerdì 14 luglio in occasione del vernissage.
Segantini e i suoi contemporanei
Temi e figure dell'Ottocento
Galleria Civica G. Segantini
15 luglio 2017 - 15 settembre 2019
EVENTO
A cura di Alessandra Tiddia In collaborazione con Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Accanto alle sale con gli originali di Segantini, gli spazi espositivi della Galleria Civica G. Segantini propongono un’estensione del percorso permanente dedicata agli artisti a lui contemporanei.
Segantini e i suoi contemporanei. Temi e figure dell’Ottocento si articola in tre nuclei tematici – il paesaggio, figure dell’infanzia, figure femminili –, che mettono a confronto le opere di Giovanni Segantini con i lavori di alcuni artisti trentini a lui contemporanei come, ad esempio, Andrea Malfatti, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi, ponendo l’attenzione sulla coincidenza di alcuni momenti dell’esperienza segantiniana con la produzione artistica coeva in ambito locale.
Il paesaggio, la figura infantile e quella femminile sono i temi maggiormente indagati dalla produzione artistica di fine Ottocento, fino a diventare dei veri e propri generi.
L‘antica suddivisione per generi della pittura informa il sistema dell’arte per tutto l’Ottocento, dalle aule dell’accademia alle sale espositive.
Ciò vale anche per la pittura di Segantini: i suoi lavori giovanili si concentrano soprattutto sulla natura morta, molto richiesta dalla committenza borghese, per poi passare al ritratto e da qui all’ambientazione della figura nella natura, resa attraverso brani paesaggistici magistrali, dove il naturalismo delle forme si fonde con il simbolismo degli impulsi e dei fermenti propri delle forze della natura.
È nella rappresentazione segantiniana della figura femminile, sia in forma di Dea Cristiana sia di Angelo della Vita, o di nudo immerso nella natura come in Vanità, che però meglio si coglie il passaggio ad una nuova concezione ideista dell’arte, che informerà l’arte italiana del primo Novecento.
Giornata internazionale dei musei Ingresso gratuito al MAG
In entrambe le sedi di Riva del Garda e Arco
18.05.2017
EVENTO
Il MAG aderisce alla Giornata internazionale dei musei promossa da ICOM, offrendo l’ingresso gratuito al Museo di Riva del Garda e alla Galleria Civica G. Segantini di Arco nella giornata di giovedì 18 maggio 2017, dalle 10.00 alle 18.00.
“Segantini, ritorno alla natura” su Sky Arte
Arco | Galleria Civica G. Segantini
13.05.2017
EVENTO
Il film “Segantini, ritorna alla natura“, di cui è visibile alla Galleria Civica G. Segantini di Arco una versione museale creata appositamente per lo spazio e per il progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco, approda su Sky Arte, sabato 13 maggio 2017 alle ore 21.15.
Prodotto da Apnea Film, interpretato da Filippo Timi e diretto da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini, “Segantini, ritorno alla natura” è stato scritto a sei mani da Roberta Bonazza, Francesco Fei e Federica Masin. Preziose per lo sviluppo del progetto la collaborazione con Sky Arte HD, la co-produzione della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Arco e il supporto della Fondazione Lombardia Film Commission.
La vita del pittore Giovanni Segantini, interpretato da Filippo Timi, è ricostruita nei luoghi che le fecero da sfondo e ispirazione, indagando sul senso che il luogo d’origine dell’artista ebbe in tutte le sue successive vicende artistiche e di vita. Segantini, ritorno alla natura narra la storia singolare e straordinaria di Giovanni Segantini, ponendo l’accento sul suo modo di sentire la natura come fonte d’ispirazione artistica e spirituale.
Segantini. La memoria delle immagini
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
24 marzo - 9 giugno 2013
EVENTO
A cura di Alessandra Tiddia In collaborazione con Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Cosa decide la fortuna di un artista? Il suo talento, la qualità delle opere. Certamente sono fattori determinanti, ma altrettanto rilevante è la conoscenza e la diffusione del suo lavoro.
A tale scopo fra fine ‘800 e i primi anni del ‘900 si organizzano, ad esempio, le grandi esposizioni internazionali d’arte. Le Secessioni nascono soprattutto come organizzazioni in grado di fornire spazi espositivi alle forze artistiche più giovani escluse dai Salons ufficiali.
Un altro strumento determinante è rappresentato dalle edizioni d’arte, dai cataloghi delle mostre alle monografie. Le principali case editrici europee di inizio secolo pubblicano le monografie non più solo degli Old Masters, ma anche quelle degli artisti contemporanei. La monografia sancisce l’affermazione, talvolta la consacrazione di un artista, attraverso il valore del testo critico, ma soprattutto attraverso la qualità delle immagini pubblicate.
Il progresso tecnologico favorisce la diffusione delle riproduzioni dei capolavori, attraverso l’innovazione continua di metodi di fotografia e di stampa e di riproduzione meccanica che assumono di volta in volta il nome di fotoincisioni, photogravure, collotipia, eliotipia, zincografia, ecc., ma soprattutto consente il passaggio dalla foto alla riproduzione a stampa in b/n e a quella a colori.
Si tratta di un passaggio rivoluzionario per la percezione dell’opera, che apre e amplia contemporaneamente il mercato dei fac-simile, progenitori dei poster odierni, o nell’era digitale, delle immagini scaricabili da internet.
La mostra espone dunque una serie di immagini fotografiche e di riproduzioni fotomeccaniche delle opere di Giovanni Segantini, conservate nelle collezioni del Mart e nell’Archivio di Vittore Grubicy e Benvenuto Benvenuti, anch’esso presso il Mart, accanto alle cartoline, pezzi unici, realizzati con la tecnica dell’acquaforte dai figli Gottardo e Mario Segantini, che detennero a lungo i diritti di riproduzione dell’opera paterna. La destinazione d’uso delle riproduzioni delle sue opere era finalizzata non solo ai cataloghi d’arte, ma anche alla vendita di tavole sciolte, o alla creazione di album di lusso.
Partendo dallo stretto legame fra la fortuna critica di un autore e le sue modalità di riproduzione, la mostra intende sollecitare alcune riflessioni non solo sul tema della valorizzazione degli artisti o su quello della riproducibilità dell’opera d’arte, ma aprirsi a questioni più contemporanee legate ai concetti di dominio pubblico, di opera libera, dell’open source, che oggi nell’era di Wikipedia, vera e propria enciclopedia di informazioni, testi e immagini a contenuto libero oltre che ad accesso libero, sono sempre più di dominio pubblico, appunto.
L’iniziativa espositiva intende assumere anche una valenza attiva nel proseguire l’opera di valorizzazione e diffusione del lavoro di Segantini, aprendo al confronto con le opere nella loro versione definitiva, non solo attraverso l’esposizione di queste testimonianze, ma proponendo anche un intervento “attivo” su Wikipedia con l’aggiornamento dei testi relativi ad alcune parole chiave della mostra, e la messa in rete delle immagini delle riproduzioni fotografiche esposte in mostra, favorendo così confronti, ricerche e studi futuri.
Vita nascente
Da Giovanni Segantini a Vanessa Beecroft. Immagini della maternità nelle collezioni del Mart
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
14 novembre 2014 - 11 gennaio 2015
EVENTO
A cura di Daniela Ferrari e Alessandra Tiddia In collaborazione con Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
La maternità è un tema centrale nell’opera di Giovanni Segantini: ad esso si legano molti altri elementi determinanti per la sua ricerca, come la terra, la natura, la fertilità, la donna.
Nella sua pittura, il mistero della maternità, che per l’artista riveste un valore sacrale, viene espresso secondo varie declinazioni, dalle Due madri all’Angelo della vita fino al Castigo delle lussuriose o Cattive madri. Dipinti destinati a diventare dei topoi iconografici la cui persistenza figurativa si riverbererà anche nella pittura del ‘900.
Partendo da una tematica così determinante nell’opera segantiniana, la mostra, che si inserisce nell’ambito delle collaborazioni tra il MAG e il Mart avviate fra le due istituzioni dal 2013, intende suggerire alcune letture dell’idea di maternità: lungo un arco cronologico che parte dalla metà dell’Ottocento per arrivare alla prima metà del XX secolo, l’esposizione vuole indagare i temi della natività e della cura materna, e quindi dell’infanzia, in alcuni degli artisti presenti nelle collezioni del Mart e del MAG.
A partire, ad esempio dal dipinto di Natale Schiavoni, ripresa ottocentesca delle madonne raffaellesche, per proseguire con le versioni profane di Umberto Moggioli e Tullio Garbari, direttamente desunte dai modelli segantiniani, fino alle sculture di Andrea Malfatti, autore di uno struggente marmo intitolato Cure materne (Primo bagno). Accanto a questi autori Eugenio Prati, ma anche Medardo Rosso e Umberto Boccioni, Massimo Campigli e Felice Casorati, in una serie di suggestioni che terminano con l’accostamento a questi grandi artisti di opere più vicine a noi come quella di Vanessa Beecroft, Pregnant Madonna (2006).
Divisionismi dopo il Divisionismo
La pittura divisa da Segantini a Bonazza
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
25 giugno - 16 ottobre 2016 (prorogata fino al 6 novembre 2016)
EVENTO
A cura di Alessandra Tiddia In collaborazione con Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Nell’ambito del progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco, è visitabile nei rinnovati spazi della Galleria Civica G. Segantini di Arco (TN) la mostra Divisionismi dopo il Divisionismo | La pittura divisa da Segantini a Bonazza.
Questa nuova esposizione, curata da Alessandra Tidda del Mart, coordinatrice scientifica del progetto dedicato all’artista nato ad Arco nel 1858, consolida il rapporto di collaborazione fra Museo Alto Garda e Mart relativamente allo studio e alla ricerca su Giovanni Segantini, avviato nel 2013 tra i due enti attraverso un protocollo d’intesa.
Accanto agli spazi permanenti dedicati a Giovanni Segantini, e a partire da lui, la mostra Divisionismi dopo il Divisionismo | La pittura divisa da Segantini a Bonazza, che presenta una selezione di opere ad olio e su carta, provenienti dalle collezioni del Mart e del MAG così come da raccolte pubbliche e private, intende indagare i nuovi rapporti compositivi e stilistici introdotti a suo tempo dalla rivoluzione divisionista.
Segantini, maestro del Divisionismo italiano, ci introduce in un percorso ricco di variazioni sia nei temi che nelle modalità espressive nell’ambito del Divisionismo storico, che a sua volta affida alla luce un valore nuovo e assolutamente attualizzante, che venne posto al centro dell’indagine artistica di molti altri artisti.
Questo aspetto viene indagato con attenzione attraverso i capolavori divisionisti e futuristi esposti a Rovereto, al Mart dal 25 giugno 2016, nella mostra I pittori della luce. Dal Divisionismo al Futurismo, curata da Beatrice Avanzi, Musée d’Orsay, Daniela Ferrari, Mart, e Fernando Mazzocca, Università degli Studi di Milano, a cui la rassegna di Arco intende collegarsi con una selezione di opere che verifica l’estensione della poetica divisionista nel Novecento italiano.
La mostra ad Arco pone all’attenzione del pubblico alcuni esempi di pittura divisa realizzati subito dopo l’esperienza divisionista e parzialmente compresi dalla stessa, ma anche opere meno note che curiosamente continuano a rivolgersi a questa modalità negli anni ’30 e ’40, a partire dal trentino Luigi Bonazza o dal triestino Vito Timmel, entrambi artefici di opere contrassegnate da una sorta di puntinismo si potrebbe dire “post litteram”.
Oltre ad alcuni lavori dei già citati Segantini, Bonazza e Timmel, saranno presenti in mostra opere di Antonio Camaur, Felice Casorati, Benvenuto Disertori, Leonardo Dudreville, Tullio Garbari, Teodoro Wolf Ferrari.
Inaugurazione mostra “Vita nascente”
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
14.11.2014
EVENTO
Venerdì 14 novembre 2014 alle ore 18.00 si inaugura alla Galleria Civica G. Segantini di Arco la mostra Vita nascente | Da Giovanni Segantini a Vanessa Beecroft. Immagini della maternità nelle collezioni del Mart, realizzata in collaborazione con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Illustreranno il progetto espositivo le curatrici Daniela Ferrari e Alessandra Tiddia (Mart), insieme al responsabile del MAG Giovanni Pellegrini. Saranno presenti gli assessori alla cultura del Comune di Riva del Garda Maria Flavia Brunelli e del Comune di Arco Stefano Miori.
Visita guidata alla mostra “Vita nascente” e laboratorio “Souvenir d’enfance”
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
dal 20.12.2014
all'11.01.2015
EVENTO
In occasione della mostra Vita nascente. Da Giovanni Segantini a Vanessa Beecroft allestita in collaborazione con il Mart presso la Galleria Civica G. Segantini di Arco e visitabile fino all’11 gennaio 2015, il MAG offre alcuni appuntamenti per visitare la Galleria.
La visita guidata è aperta a tutti, ha una durata di 45′ circa, mentre il laboratorio, quando attivo, si svolge a seguito della visita guidata e si rivolge a bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 13 anni, e ha durata di 45′.
Programma
Sabato 20 dicembre: ore 16.00-16.45 visita guidata
Domenica 21 dicembre: ore 16.00-16.45 visita guidata, ore 16.45-17.30 laboratorio Souvenir d’enfance
Sabato 27 dicembre: ore 16.00-16.45 visita guidata
Domenica 28 dicembre: ore 16.00-16.45 visita guidata, ore 16.45-17.30 laboratorio Souvenir d’enfance
Sabato 3 gennaio: ore 16.00-16.45 visita guidata
Domenica 4 gennaio: ore 16.00-16.45 visita guidata, ore 16.45-17.30 laboratorio Souvenir d’enfance
Martedì 6 gennaio: ore 16.00-16.45 visita guidata, ore 16.45-17.30 laboratorio Souvenir d’enfance
Sabato 10 gennaio: ore 16.00-16.45 visita guidata
Domenica 11 gennaio: ore 16.00-16.45 visita guidata, ore 16.45-17.30 laboratorio Souvenir d’enfance
Info
La visita guidata, a cadenza fissa in queste date, ha il costo di 2,00 euro e non necessita di prenotazione.
La visita con laboratorio ha il costo di 2,50 euro.
Sono attivabili visite guidate al costo di 2,00 a testa per gruppi su richiesta e su prenotazione al numero 0464.573869.
Per le scuole
Il MAG offre inoltre alcuni appuntamenti speciali per le scuole. Sarà infatti possibile prenotare una visita guidata alla mostra, della durata di 45 minuti circa, al costo di 1,00 euro ad alunno.
Per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, sarà inoltre possibile partecipare al laboratorio creativo Souvenir d’enfance, che seguirà la visita guidata e avrà una durata di 45 minuti, per un totale di un’ora e mezza. Visita e laboratorio hanno un costo totale di 1,50 euro ad alunno.
Visite e laboratori sono attivabili con preavviso di una settimana rispetto al giorno desiderato al numero 0464.573869.
Visite e laboratori si svolgeranno dal martedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 18.00, da martedì 2 dicembre a martedì 23 dicembre e da mercoledì 7 gennaio a sabato 10 gennaio 2015.
Inaugurazione nuovo allestimento e progetto “Segantini e Arco”
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
28.03.2015
EVENTO
Sabato 28 marzo 2015 alle ore 18.00 sarà inaugurato il nuovo allestimento della Galleria Civica G. Segantini di Arco, che darà il via al progetto curato da Alessandra Tiddia e realizzato in collaborazione con il Mart Segantini e Arco.
Con il progetto Segantini e Arco, il MAG intende contribuire a valorizzare la città di Arco come luogo segantiniano attraverso l’attività espositiva e di ricerca.
La Galleria Civica si presenta con un nuovo allestimento, integrato da una rilevante sezione interattiva, che pone la città natale dell’artista al centro di una rete di ricerca e relazioni con le principali istituzioni che conservano opere di Giovanni Segantini e con i suoi studiosi.
Giornata di studio “Segantini. Scritture d’alta quota”
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
18.04.2015
EVENTO
In collaborazione con Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Dopo la riapertura della Galleria Civica G. Segantini, il progetto Segantini e Arco propone, sabato 18 aprile 2015, una giornata di studio dedicata alla fortuna critica di Segantini nei paesi di lingua tedesca, aperta al pubblico e agli studenti universitari, che riunirà studiosi e ricercatori del settore.
Nel corso della giornata di studio sarà presentata la traduzione italiana del volume di Franz Servaes Giovanni Segantini. Sein Leben und sein Werk, una copia della quale è conservata presso la Biblioteca Civica “B. Emmert” di Arco.
La giornata di studio sarà strutturata in due parti: la sessione del mattino prevederà delle esposizioni brevi aperte al pubblico, mentre nel pomeriggio verranno condivisi dai relatori e dalle relatrici a porte chiuse alcuni approfondimenti intesi come spunti di ricerca.
Programma
09.30 – 10.00
Arrivo dei partecipanti alla Galleria Civica G. Segantini di Arco, apertura dei lavori e benvenuto
Saluto di Gioconda Segantini, nipote di Giovanni Segantini
10.00 – 10.15
Alessandra Tiddia
Curatrice del Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Arco come luogo segantiniano
10.15 – 10.30
Andrea Pinotti
Docente di Estetica dell’Università degli Studi di Milano
Servaes, Segantini e il “taglio del quadro”
Il contributo analizza il linguaggio critico della monografia segantiniana Giovanni Segantini. Sein Leben und sein Werk di Franz Servaes, impegnato nel mantenere un difficile equilibrio fra indagine biografica, mappatura iconografica e analisi formale.
10.30 – 10.45
Alexander Klee
Curatore delle collezioni del XIX-XX secolo alla Galerie Belvedere di Vienna
Segantini e la Secessione Viennese
Il contributo è dedicato al rapporto fra Giovanni Segantini e l’ambiente della Secessione Viennese e alla storia dell’acquisizione dell’opera Le cattive madri da parte della Galerie Belvedere di Vienna.
10.45 – 11.00
Maria Flora Giubilei
Direttrice dei civici Musei di Nervi – Galleria d’Arte Moderna, Raccolte Frugone e Museo Luxoro del Comune di Genova
Tre opere di Segantini per due imprenditori liguri: storie di collezionisti e di mercanti alle Raccolte Frugone di Genova
A due imprenditori liguri, i fratelli G.B. Lazzaro e Luigi Frugone, è intitolato dal 1993 il museo comunale delle Raccolte Frugone nei Musei di Nervi, nel levante genovese. Al suo interno, in un percorso espositivo che offre più di 250 opere collezionate dai Frugone tra il 1916 e il 1928, sono custodite anche tre note opere di Giovanni Segantini che giunsero nelle dimore dei due genovesi dalle collezioni di Arturo Toscanini e di Germano Benzoni.
11.00 – 11.15
Giovanna Ginex
Storica dell’arte, curatrice indipendente, saggista
La scultura di suggestione segantiniana
La fortuna visiva dell’opera di Segantini si può misurare anche dagli echi che ebbero le sue invenzioni iconografiche nell’ambito della produzione scultorea italiana e europea. Suggestioni segantiniane sono frequenti specie nelle committenze funerarie, tra la fine del secolo e gli anni venti del Novecento, e comprendono diverse tipologie, dal gruppo scultoreo agli interventi di decorazione in policromia. Il tema offre un vasto ambito di ricerca che, a prescindere dalla qualità del singolo manufatto e dall’artefice, intende indagare l’adesione ai temi segantiniani, da un’affinità di superficie e di forma, fino a una più profonda condivisione della poetica simbolista.
11.15 – 11.30
Pausa caffè
11.30 – 11.45
Alessandro Botta
Storico dell’arte
Intorno a Segantini illustratore
Meno conosciuta rispetto all’attività pittorica, l’illustrazione a soggetto letterario impegna Giovanni Segantini in alcuni episodi significativi a partire dalla seconda metà degli anni ottanta dell’Ottocento. Se i primi esempi di questa rara produzione nascono dal rapporto con amici letterati, è nel 1897 che Segantini intraprende la realizzazione di tre disegni per il prestigioso progetto della Bibbia di Amsterdam, pubblicata alcuni anni più tardi. Una fortuna, per queste illustrazioni, che si configura anche sul piano espositivo e che vede Segantini alla I Esposizione internazionale di “Bianco e Nero” di Roma del 1902, episodio cruciale per il rinnovamento delle arti grafiche legate al disegno, all’illustrazione e all’incisione in Italia.
11.45 – 12.00
Francesca Benini
Storica dell’arte, curatrice del Museo Mecrì di Minusio (CH)
Segantini, Illica e i quadri del “Nirvana”
I soggetti dei dipinti Il castigo delle lussuriose (1891) e Le cattive madri (1894) sono da sempre considerati come l’elaborazione visiva di un poema pseudo indiano scritto dal librettista Luigi Illica. Tuttavia, analizzando da vicino le reazioni d’incomprensione che i due dipinti suscitarono in occasione delle loro prime esposizioni, rileggendo gli articoli dell’epoca e il carteggio dell’artista, sembra chiaro che il poemetto apocrifo di Illica non circolasse prima del 1895.
Considerando con attenzione le circostanze relative ai dipinti, è legittimo rivalutare la relazione tra il poema e i quadri, vagliando l’ipotesi che Luigi Illica abbia scritto il testo buddista soltanto dopo i dipinti, proprio per fornirli di uno strumento di lettura e, legandoli ad un poema buddista antico, innalzarli letterariamente.
12.00 – 13.30
Confronto
MAG Museo Alto Garda
Segreteria organizzativa giornata di studio Segantini. Scritture d’alta quota
E-mail: bonettiannalisa@museoaltogarda.it
Tel: +39 0464 573869
Visita guidata gratuita “Dialogo intorno a Segantini”
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
24.05. 2015
EVENTO
Nell’ambito del Premio Segantini organizzato dal Comune di Arco nel rione di Stranforio, il MAG propone una visita guidata al rinnovato spazio Segantini con la possibilità per i partecipanti al premio e per il pubblico presente di confrontarsi in un dialogo a più voci sull’opera dell’artista arcense.
Appuntamento domenica 24 maggio 2015 dalle 14.30 alle 15.30. Ingresso gratuito.
Segantini e Arco: visite guidate e laboratori bambini/e
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
dal 12.9.2015
al 10.10.2015
EVENTO
In collaborazione con Biblioteca Civica B. Emmert, Arco
Tra settembre e ottobre 2015, il MAG propone un ciclo di visite guidate al nuovo allestimento e progetto Segantini e Arco recentemente realizzato nella Galleria Civica G. Segantini di Arco.
Contestualmente alle visite agli spazi espositivi, sarà attivato un laboratorio creativo per bambini/e ispirato alle opere del pittore divisionista.
Le visite e i lab si svolgeranno, dalle 15 alle 16, nelle giornate di sabato 12 settembre, sabato 26 settembre, sabato 10 ottobre.
Partecipazione gratuita.
Segantini: tecnica e significato delle immagini
Conferenza di Annie-Paule Quinsac
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
21.10.2015
EVENTO
Nell’ambito del progetto Segantini e Arco il MAG propone una conferenza di approfondimento su Giovanni Segantini a cura di Annie-Paule Quinsac, dal titolo Segantini: tecnica e significato delle immagini, che si terrà mercoledì 21 ottobre 2015 alle ore 20.30 alla Galleria Civica G. Segantini di Arco.
Per l’occasione, nella giornata di mercoledì 21 ottobre, la Galleria Civica G. Segantini rimarrà aperta dalle ore 13.00 alle ore 21.00.
La nota studiosa, Professor Emerita dell’University of South Carolina, proporrà una lettura di alcune opere di Giovanni Segantini attraverso l’analisi della tecnica usata.
L’artista era, infatti, solito scegliere il tipo di tecnica (pennellata, materiali, colori, tavolozza) a seconda del soggetto, dell’idea o dell’emozione che voleva trasmettere, subordinando sempre l’atto creativo all’immagine che ne doveva scaturire.
Con l’invito ad Arco dell’esperta di Giovanni Segantini, il MAG prosegue nell’intento di valorizzare la Galleria Civica non solo quale spazio espositivo, ma anche quale luogo di ricerca, incontro e raccolta di materiali e riflessioni sul pittore nato ad Arco nel 1858. La conferenza di Annie-Paule Quinsac fa seguito infatti alla giornata di studio Segantini. Scritture d’alta quota, svoltasi lo scorso aprile e dedicata alla fortuna critica di Segantini nei Paesi di lingua tedesca.
Annie-Paule Quinsac
Professor Emerita dell’University of South Carolina, studia da oltre cinquant’anni l’arte italiana della seconda metà dell’Ottocento, in particolar modo il Divisionismo – che è stata tra le primissime a riscoprire – e la Scapigliatura.
È autrice del catalogo ragionato di Giovanni Segantini, Segantini. Catalogo generale, pubblicato da Electa nel 1982.
Ha curato numerose mostre in Italia e all’estero. Vive tra New York e Milano.
Segantini e Arco: visite guidate e laboratori bambini/e
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
dal 21.11.2105
al 20.12.2015
EVENTO
In occasione del Mercatino di Natale di Arco, che dedica l’edizione 2015-2016 a Giovanni Segantini, il MAG propone un ciclo di visite guidate alla Galleria Civica G. Segantini di Arco, che ospita il progetto espositivo Segantini e Arco, e di laboratori creativi per bambini/e dai 5 agli 11 anni ispirati alle opere del pittore divisionista.
Le visite guidate (gratuite) dovranno essere prenotate presso il punto informativo dei Mercatini di Arco, poco prima dell’inizio delle stesse.
Per i laboratori (gratuiti) non è necessaria la prenotazione ed è sufficiente presentarsi alla Galleria Civica G. Segantini all’ora prefissata.
Programma visite guidate (durata 45′)
Sabato 21 e domenica 22 novembre 2015, ore 10.30
Sabato 28 e domenica 29 novembre 2015, ore 10.30
Sabato 5 e domenica 6 dicembre 2015, ore 10.30
Sabato 12 e domenica 13 dicembre 2015, ore 10.30
Sabato 19 e domenica 20 dicembre 2015, ore 10.30
Programma laboratori (durata 1h)
Venerdì 4 dicembre 2015, ore 16.30 | Realizzazione di una cartolina natalizia ispirata a Segantini
Venerdì 11 dicembre 2015, ore 16.30 | Realizzazione di un biglietto d’auguri ispirato a Segantini
Venerdì 18 dicembre 2015, ore 16.30 | Realizzazione di un addobbo ispirato a Segantini
Presentazione collana editoriale “Segantiniana” e riapertura Galleria Civica
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
04.03.2016
EVENTO
Venerdì 4 marzo 2016 alle ore 18.00 riaprirà al pubblico lo spazio espositivo e di ricerca Segantini e Arco, sito nella Galleria Civica G. Segantini della cittadina che nel 1858 diede i natali al celebre pittore e realizzato in collaborazione con il Mart.
In occasione della riapertura sarà presentata, dalla stessa curatrice Alessandra Tiddia, la collana editoriale Segantiniana, con il primo dei quaderni annuali dedicati all’attività del centro espositivo e di ricerca. Il volume, che fa riferimento all’anno 2015, raccoglie gli interventi dei relatori e delle relatrici intervenuti alla giornata di studi Segantini. Scritture d’alta quota, (Giovanna Ginex, Alexander Klee, Maria Flora Giubilei, Alessandro Botta, Francesca Eleonora Benini, Andrea Pinotti), la relazione di Alessandra Tiddia sul tema Segantini Gourmand, la conferenza della nota studiosa Annie-Paule Quinsac dal titolo Segantini: tecnica e significato delle immagini.
Segantiniana è il nome scelto per la serie di quaderni dove raccogliere ogni anno gli esiti delle ricerche e degli studi condotti in seno al progetto Segantini e Arco, nato dalla collaborazione fra il MAG e il Mart e curato da Alessandra Tiddia del Mart, che ha preso avvio il 27 marzo 2015 con l’apertura del nuovo allestimento della Galleria Civica G. Segantini di Arco.
Fra gli obiettivi primari di Segantini e Arco, che non si declina esclusivamente sul fronte espositivo, rientra la costruzione di relazioni con enti, istituzioni e studiosi dell’artista nato ad Arco. L’auspicio per il futuro è che tale progetto possa crescere e accrescere, grazie alle relazioni che saprà mettere in gioco, soprattutto la sua valenza di collettore di studi e ricerche dedicati al grande pittore.
Il progetto Segantini e Arco comprende l’esposizione permanente di opere di Segantini nella disponibilità delle due istituzioni, ma anche la messa a disposizione delle fonti documentarie conservate negli archivi dei due musei, attraverso un sistema interattivo che sfrutta le immagini digitali, la tecnologia informatica e le modalità multitouch per la consultazione.
Proiezione del film “Giovanni Segantini – Magia della luce” di Christian Labhart
All'auditorium Giovanni Paolo II in occasione del 64. Trento Film Festival
Arco - TN
05.05.2016
EVENTO
Il Trento Film Festival, nella sua sessantaquattresima edizione in corso in questi giorni, il MAG e i Comuni di Arco e Riva del Garda, si incontrano in una speciale collaborazione attorno alla figura di Giovanni Segantini.
Una proiezione del film Giovanni Segantini – La magia della luce di Christian Labhart, che sarà presentato in anteprima nazionale martedì 3 maggio al cinema Vittoria di Trento, avrà luogo ad Arco, città natale dell’artista dove trovano casa la Galleria Civica G. Segantini e il progetto Segantini e Arco curato dal MAG e dal Mart, giovedì 5 maggio 2016 alle ore 20.45 all’Auditorium Giovanni Paolo II. Dialogherà con il regista presente in sala il professor Romano Turrini, con la moderazione di Giancarla Tognoni. Ingresso libero.
Reduce dal successo nelle sale cinematografiche di Svizzera, Germania e Austria, vincitore per la Miglior Biografia al Festival International du Film sur l’Art 2016 di Montréal, arriva per la prima volta in Italia al 64. Trento Film Festival Giovanni Segantini – Magia della Luce di Christian Labhart (Svizzera, 2015, 82’), un prezioso e appassionante ritratto del maestro trentino, tra le figure più carismatiche della pittura europea di fine Ottocento.
Giovanni Segantini – La magia della luce offre uno sguardo sulla sua difficile infanzia e adolescenza, condivide i processi e le crisi interiori affrontate come artista, esplora i rapporti contraddittori con l’amore materno e l’erotismo, e su tutto la sua disperata lotta contro la morte. Le parole di Segantini riemergono da lettere e diari, affidate nella versione tedesca alla voce di Bruno Ganz, e in quella italiana, che si vedrà al festival, a quella del grande attore ticinese Teco Celio, premiato per la sua carriera al Festival del Film Locarno 2015.
Grazie a un’inedita collaborazione tra il festival e le istituzioni museali trentine che preservano e valorizzano l’opera di Segantini, per approfondire la figura dell’artista, Trento Film Festival e Mart proporranno una proiezione del film anche mercoledì 4 maggio alle ore 20.45 a Rovereto, presso l’Auditorium Melotti, in collaborazione con il Centro Servizi Culturali S. Chiara e il MAG. Dialogherà con il regista Alessandra Tiddia, curatrice del Mart e del progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco presso il Museo Alto Garda nella sede della Galleria Civica G. Segantini di Arco.
“Divisionismi dopo il Divisionismo”. Inaugurazione mostra
La pittura divisa da Segantini a Bonazza
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
25.06.2016
EVENTO
La mostra Divisionismi dopo il Divisionismo | La pittura divisa da Segantini a Bonazza verrà inaugurata sabato 25 giugno 2016 alle ore 18.00 nei rinnovati spazi della Galleria Civica G. Segantini di Arco (TN), e sarà visitabile dal 26 giugno al 16 ottobre 2016.
Questa nuova esposizione, curata da Alessandra Tidda del Mart, coordinatrice scientifica del progetto dedicato all’artista nato ad Arco nel 1858, consolida il rapporto di collaborazione fra MAG Museo Alto Garda e Mart relativamente allo studio e alla ricerca su Giovanni Segantini, avviato nel 2013 tra i due enti attraverso un protocollo d’intesa.
Da sabato 25 giugno sarà visitabile al Mart la mostra I pittori della luce. Dal Divisionismo al Futurismo, curata da Beatrice Avanzi, Musée d’Orsay, Daniela Ferrari, Mart, e Fernando Mazzocca, Università degli Studi di Milano, a cui la rassegna di Arco intende collegarsi con una selezione di opere che verifica l’estensione della poetica divisionista nel Novecento italiano.
Giornata di studio “Epistola. Le lettere di Giovanni Segantini”
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
07.10.2016
EVENTO
Nell’ambito del progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco, il MAG propone un approfondimento sulla figura di Giovanni Segantini attraverso le sue lettere, per la loro elevata capacità di rivelare elementi preziosi per lo studio di questo artista.
Fra le iniziative di ricerca che MAG e Mart intendono condurre sul tema all’interno del programma Epistola, l’intera giornata di venerdì 7 ottobre 2016 sarà dedicata a un workshop, Le lettere di Giovanni Segantini, focalizzato sull’interpretazione della scrittura di Giovanni Segantini, che si terrà negli spazi di Palazzo dei Panni ad Arco dove trova sedela Galleria Civica G. Segantini.
Nella mattinata verranno indagate alcune lettere autografe del pittore, provenienti dal Fondo Grubicy-Benvenuti e conservate nell’Archivio del’900 del Mart, al fine di presentare un’analisi degli aspetti cognitivi-temperamentali del suo gesto grafico, tenendo sullo sfondo la relazione con le sue opere pittoriche più rappresentative dei diversi periodi storici e personali dell’artista.
Seguiranno nel pomeriggio due laboratori pratici dedicati ai bambini e agli adulti, previa iscrizione.
La giornata di studio sarà condotta da Sara Gimona e Tatiana Marini (A.D.S.A.T. – Associazione Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Trieste e Centro Ricerche della Scrittura, Milano) e coordinata da Alessandra Tiddia (Mart, Rovereto).
PROGRAMMA
“Epistola. Le lettere di Giovanni Segantini”
ore 10.00-13.00
Le lettere di Giovanni Segantini
a cura di Sara Gimona e Tatiana Marini
– Introduzione con alcuni cenni di grafologia italiana
– Giovanni Segantini. I segreti celati nella scrittura
– Simbologia spaziale e analisi dei segni grafologici ricorrenti nelle lettere di Segantini
– Interpretazione del segno grafico di Segantini in relazione alle opere più significative dell’artista
– Giovanni Segantini. Scrittura e creatività. Conclusioni
ore 14.30-16.00
Piccoli artisti (posti esauriti)
Laboratorio dedicato a bambini/e e classi della scuola primaria
Il gesto creativo accompagnato dalla musica nella rieducazione grafo-motoria della scrittura
ore 16.30-18.00
Il lato nascosto del gesto grafico
Laboratorio per studenti e adulti
Saggio grafico dei presenti e breve interpretazione dei segni base rilevati
PARTECIPAZIONE E ISCRIZIONI
Il workshop è gratuito e aperto a tutti/e, con particolare riferimento alle scuole e agli insegnanti.
La giornata di studio è riconosciuta ai fini dell’aggiornamento docenti, i quali sono tenuti a iscriversi fino ad esaurimento dei posti disponibili, compilando il modulo allegato entro il 6 ottobre 2016 alle ore 12.00.
Le persone non appartenenti alla categoria insegnanti possono partecipare liberamente alla conferenza del mattino, che non prevede pre-iscrizioni. Per partecipare invece ai workshop del pomeriggio sono invitate a comunicare la propria adesione, fino ad esaurimento dei posti disponibili, entro il 6 ottobre 2016 alle ore 12.00 a info@museoaltogarda.it (oggetto della mail: “Iscrizione laboratorio Il lato nascosto del gesto grafico”), 0464.573869.
Proiezione del film con Filippo Timi “Segantini, ritorno alla natura”
Dal 26 novembre la versione museale alla Galleria Civica G. Segantini
Arco - TN
20.11.2016
EVENTO
Dopo un primo passaggio al Biografilm Festival di Bologna lo scorso giugno dove ha vinto il Premio del pubblico nella sezione Arte, e prima dell’uscita nelle sale con Nexo Digital il 17 e 18 gennaio 2017, approda ad Arco il film-documentario Segantini, ritorno alla natura, interpretato da Filippo Timi e diretto da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini.
Domenica 20 novembre 2016, alle ore 20.30 presso l’auditorium Giovanni Paolo II di Arco (Via Pomerio 15), sarà proiettato, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, il film sulla storia del pittore nato nella cittadina del Basso Sarca nel 1858, alla presenza in sala del regista Francesco Fei, dell’assessore alla Cultura del Comune di Arco Stefano Miori e del responsabile del MAG Museo Alto Garda Giovanni Pellegrini.
Prodotto da Apnea Film, Segantini, ritorno alla natura è stato scritto a sei mani da Roberta Bonazza, Francesco Fei e Federica Masin. Preziose per lo sviluppo del progetto la collaborazione con Sky Arte HD, la co-produzione della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Arco e il supporto della Fondazione Lombardia Film Commission.
La vita del pittore Giovanni Segantini, interpretato da Filippo Timi, è ricostruita nei luoghi che le fecero da sfondo e ispirazione, indagando sul senso che il luogo d’origine dell’artista ebbe in tutte le sue successive vicende artistiche e di vita. Segantini ritorno alla natura narra la storia singolare e straordinaria di Giovanni Segantini, ponendo l’accento sul suo modo di sentire la natura come fonte d’ispirazione artistica e spirituale.
La proiezione arcense del docufilm si pone quale evento conclusivo della Rassegna dell’Editoria Gardesana “Pagine del Garda” – in corso in questi giorni al Casinò municipale di Arco sotto la direzione di Romano Turrini – e anticipa sia la riapertura della Galleria Civica G. Segantini, che avrà luogo sabato 26 novembre 2016, sia la novità che andrà ad abitare una sala della Galleria stessa, ovvero una versione dell’opera cinematografica realizzata ad hoc da Apnea Film per il pubblico museale.
La Galleria Civica G. Segantini di Arco – sede del MAG insieme al Museo di Riva del Garda – oltre a riaprire i suoi spazi permanenti dopo una pausa di tre settimane, arricchirà pertanto i propri allestimenti con la proiezione della nuova e preziosa produzione Segantini, ritorno alla natura, creata appositamente per lo spazio e per il progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco, frutto di una virtuosa collaborazione tra MAG e Mart e curato nella sua parte scientifica da Alessandra Tiddia del Mart.
Sabato 26 novembre la Galleria sarà visitabile a ingresso gratuito dalle 10.00 alle 18.00, mentre nel pomeriggio, alle ore 16.00 nella sala conferenze di Palazzo Panni (Via Segantini 9), verrà proiettata a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, per chi non avesse potuto assistere alla prima del 20 novembre, una replica della docufiction Segantini, ritorno alla natura.
Riapertura Galleria Civica G. Segantini
Ingresso gratuito e proiezione del film con Filippo Timi "Segantini, ritorno alla natura"
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
26.11.2016
EVENTO
Sabato 26 novembre 2016 la Galleria Civica G. Segantini di Arco riapre i suoi spazi permanenti dopo una pausa di tre settimane e va ad arricchire i propri allestimenti con la proiezione della versione museale del docufilm Segantini, ritorno alla natura, creata appositamente per lo spazio e per il progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco.
Prodotto da Apnea Film, interpretato da Filippo Timi e diretto da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini, Segantini, ritorno alla natura è stato scritto a sei mani da Roberta Bonazza, Francesco Fei e Federica Masin. Preziose per lo sviluppo del progetto la collaborazione con Sky Arte HD, la co-produzione della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Arco e il supporto della Fondazione Lombardia Film Commission.
La vita del pittore Giovanni Segantini, interpretato da Filippo Timi, è ricostruita nei luoghi che le fecero da sfondo e ispirazione, indagando sul senso che il luogo d’origine dell’artista ebbe in tutte le sue successive vicende artistiche e di vita. Segantini, ritorno alla natura narra la storia singolare e straordinaria di Giovanni Segantini, ponendo l’accento sul suo modo di sentire la natura come fonte d’ispirazione artistica e spirituale.
Sabato 26 novembre la Galleria sarà visitabile a ingresso gratuito dalle 10.00 alle 18.00, mentre nel pomeriggio, alle ore 16.00 nella sala conferenze di Palazzo Panni (Via Segantini 9), verrà proiettata a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, una replica della versione integrale della docufiction Segantini, ritorno alla natura.
La Galleria Civica G. Segantini, oltre a riaprire al pubblico con i suoi allestimenti permanenti e con la sala dedicata alla riduzione del film Segantini, ritorno alla natura, esporrà nelle sale riservate alle mostre temporanee una serie di immagini fotografiche, riproduzioni fotomeccaniche e all’acquaforte delle opere di Giovanni Segantini, provenienti dalle collezioni del Mart e dagli archivi di Vittore Grubicy e Benvenuto Benvenuti, conservati presso l’Archivio del ‘900 del Mart.
Nataletrentinoalmuseo
I musei insieme su Instagram. Un’iniziativa per far entrare l’atmosfera dei mercatini natalizi negli spazi della cultura trentini
MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini
dal 22.11.2016
al 6.01.2017
EVENTO
Dal 22 novembre al 6 gennaio i musei trentini invitano a portare l’atmosfera dei mercatini di Natale nelle sale espositive, documentando l’esperienza con scatti social. Un tipico gadget natalizio, la sfera di vetro con la neve all’interno, potrà essere fotografato e diffuso su Instagram con l’hashtag ufficiale.
Con #nataletrentinoalmuseo l’atmosfera dei mercatini irrompe negli spazi della cultura: i musei propongono al pubblico di ricordare la loro visita scattando una foto speciale, a tema natalizio.
L’iniziativa coinvolge istituzioni museali e enti turistici del Trentino che invitano i visitatori dei mercatini ad entrare nei musei portando negli spazi della cultura un segno del Natale.
La boule de neige, uno dei tanti articoli regalo in vendita ai mercatini, è stata scelta come strumento giocoso per interpretare gli spazi e le opere dei musei. La sfera di vetro con la neve è un oggetto che richiama lo shopping natalizio, ma allo stesso tempo contiene una carica visiva e onirica che lo rende adatto a un’invasione di campo nei luoghi dell’arte, della scienza e della storia.
Per partecipare all’iniziativa, sarà possibile utilizzare una delle sfere di vetro messe a disposizione dai musei per fotografarla nelle sale, davanti ad un’opera, un oggetto delle collezioni o in altri spazi lungo il percorso espositivo, dando libero sfogo alla propria creatività.
Condividendo le proprie immagini sui social, usando l’hashtag #nataletrentinoalmuseo e taggando i musei, sarà possibile raccontare sul web la propria esperienza nei luoghi della cultura trentini nel periodo dei mercatini di Natale.
La foto più bella scattata in ogni museo verrà premiata con una Museum Pass, la card della cultura che permette l’accesso ai principali musei e castelli del Trentino.
#nataletrentinoalmuseo è un progetto nato durante un percorso di formazione di Tsm trentino school of management ed è realizzato da: Provincia autonoma di Trento – Servizio Attività Culturali, Trentino Marketing, Apt Rovereto e Vallagarina, Servizio Cultura, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Trento, Mart, Castello del Buonconsiglio, MUSE, Museo Storico Italiano della Guerra, Fondazione Opera Campana dei Caduti, S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, MAG Museo Alto Garda, Museo Diocesano Tridentino, Fondazione Museo Civico di Rovereto.
Il MAG partecipa all’iniziativa nella sua sede di Arco, la Galleria Civica G. Segantini.
Il MAG è su Instagram come @magmuseo.
Il film “Segantini, ritorno alla natura” approda al cinema
Con il biglietto della Galleria Civica G. Segantini ingresso ridotto alla proiezione
17-18.01.2017
EVENTO
Il nuovo appuntamento della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital porta nelle sale, solo il 17 e il 18 gennaio 2017, il docu-film di Francesco Fei su uno dei pittori più solitari e geniali dell’Ottocento europeo.
Dopo un primo passaggio al Biografilm Festival di Bologna lo scorso giugno dove ha vinto il Premio del pubblico nella sezione Arte e dopo l’allestimento negli spazi della Galleria Civica G. Segantini di Arco di una versione del film creata apposta per il MAG, ora sarà il grande schermo a omaggiare uno dei pittori più importanti dell’Ottocento italiano, in perenne oscillazione tra divisionismo e simbolismo.
Arriva infatti nelle sale italiane solo il 17 e il 18 gennaio 2017 il nuovo appuntamento della Grande Arte al Cinema: Segantini, ritorno alla natura, diretto da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini e con la partecipazione speciale di Filippo Timi, offre la possibilità di scoprire la storia singolare e straordinaria di Giovanni Segantini e della sua innata capacità di sentire la natura come fonte d’ispirazione artistica e spirituale.
Presentando alle casse del cinema il biglietto d’ingresso alla Galleria Civica G. Segantini di Arco, dove è visibile la versione ridotta dell’opera, si avrà diritto a un ingresso ridotto alla proeizione.
Nato ad Arco di Trento, di umili origini e con un tortuoso percorso di vita, Segantini riuscirà a diventare uno dei pittori più autentici dell’Ottocento italiano, pur spegnendosi ad appena 41 anni. Attraverso le strade, i borghi, le valli e i paesaggi alpini che segnarono l’opera e l’anima di un artista capace di colpire anche Vasilij Kandinskij (che confrontandolo con Rossetti e Böcklin, disse che Segantini, pur sembrando il più materiale dei tre, “adottò forme naturali definite, elaborate fin nei minimi particolari e (…) seppe creare figure astratte. Per questo, forse, è interiormente il meno materiale”), il documentario restituisce il ritratto di un uomo complesso, ricostruendo gli scenari della sua vita, mostrandone le opere, i colori e le scelte artistiche e interrogandosi su pensieri e ricordi di chi ha conosciuto e studiato a fondo il pittore trentino. L’interpretazione di Filippo Timi, che dà voce e volto a Segantini in alcune ricostruzioni storiche realizzate appositamente per questo film, mostra l’intensità delle lettere autografe del pittore e del suo sentire. Tra gli interventi d’eccezione, anche quello della nipote Gioconda Segantini, di Annie-Paul Quinsac, massima esperta dell’arte segantiniana, di Franco Marrocco, direttore dell’Accademia di Brera e di Romano Turrini, storico di Arco.
Spiega il regista Francesco Fei: “Ho scoperto e amato fin da subito l’arte di Segantini visitando la Galleria d’Arte Moderna di Milano, perché possiede una sua personale e unica forza generatrice. Nei suoi dipinti si percepisce l’energia della natura nella sua più intima essenza e la presenza dell’uomo è colta nel confronto totalizzante con essa. Il suo messaggio è al tempo stesso classico ed estremamente contemporaneo. Anche la vita di Segantini possiede la medesima potenza, lo stesso fascino. Nato poverissimo, orfano a cinque anni, analfabeta, rinchiuso in un riformatorio a dieci, apolide per tutta la vita, riuscì, con la sua volontà e le sue capacità, a diventare uno dei pittori per importanti del simbolismo europeo. Inoltre con la sua compagna, Bice Bugatti, diede vita ad una storia bellissima d’amore; come si legge nel piccolo cimitero di Maloja, dove riposano per sempre insieme, «arte e amore vincono il tempo». Segantini ha usato il paesaggio come base per una ricerca artistica fortemente simbolica e moderna, con risultati che lo elevano a livello mondiale. Non a caso all’estero è considerato come uno dei più grandi pittori simbolisti e artisti importanti come Kandinsky, Klimt e Klee hanno amato profondamente la sua arte”.
Prodotto da Apnea Film e Diaviva, Segantini, ritorno alla natura è stato scritto a sei mani da Francesco Fei, Federica Masin e Roberta Bonazza. Preziosi per lo sviluppo del progetto la collaborazione con Sky Arte HD, la co-produzione della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Arco e il supporto della Fondazione Lombardia Film Commission. L’opera è stata realizzata in collaborazione con MAG Museo Alto Garda, Comune di Milano, Palazzo Reale, Skira Editore, grazie a Cassa Rurale Alto Garda, Garda Trentino Azienda per il Turismo e Feba, in partnership con la Galleria d’arte moderna di Milano, Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, Pinacoteca di Brera Milano, Gallerie Maspes Milano e con il patrocinio dell’Accademia di Brera di Milano.
Il film, che arriverà nelle sale solo il 17 e 18 gennaio, fa parte della stagione della Grande Arte al Cinema ed è distribuito da Nexo Digital in collaborazione con Sky Arte HD e MYmovies.it. Info: http://bit.ly/2hDkGyu
Apertura 2017
Museo di Riva del Garda | Galleria Civica G. Segantini di Arco
18.03.2017
EVENTO
Sabato 18 marzo 2017 riapriranno, dopo la pausa stagionale, le due sedi espositive del MAG.
Un’intera giornata di “festa” della cultura e dell’arte coinvolgerà i due musei del territorio altogardesano, svelando i nuovi progetti espositivi e riaprendo le porte alle collezioni permanenti.
Arco | Galleria Civica G. Segantini
ore 10.00-18.00
Per tutta la giornata di sabato 18 marzo, la Galleria Civica G. Segantini di Arco sarà visitabile a ingresso gratuito.
Nel pomeriggio, alle 14.30, verrà proiettato a ingesso libero il docufilm Segantini, ritorno alla natura, prodotto da Apnea Film, interpretato da Filippo Timi (nei panni di Giovanni Segantini) e diretto da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini. Il film è stato scritto a sei mani da Roberta Bonazza, Francesco Fei e Federica Masin. Il giovane Segantini è interpretato da Lorenzo Sartorelli.
A partire dal giorno successivo, la Galleria seguirà il consueto orario 10.00-18.00 (lunedì chiuso), tranne nei mesi di luglio e agosto, periodo in cui sarà aperta dalle 15.30 alle 22.00 (lunedì chiuso).
Novità di quest’anno, l’ingresso gratuito alle persone residenti nel Comune di Arco.
Riva del Garda | Museo
ore 18.00
Il Museo di Riva del Garda aprirà i suoi spazi alle ore 18.00 di sabato 18 marzo, quando verrà inaugurato il primo nucleo di mostre del 2017.
Al piano terra del Museo sarà allestito un rinnovato percorso espositivo che quest’anno ospiterà il progetto sulla fotografia storica di paesaggio Altitudini della visione. Il digradare del paesaggio dalle Alpi al Garda.
La Pinacoteca del MAG proporrà una rivisitazione del percorso e delle opere sul tema La figurazione del paesaggio. Affinità di vedute in Pinacoteca.
Il Museo sarà aperto dal 19 marzo al 5 novembre dalle 10.00 alle 18.00 tranne il lunedì, mentre da giugno a settembre tutti i giorni.
Entrata e visita guidata gratuite al MAG ogni prima domenica del mese
In entrambe le sedi di Riva del Garda e Arco
dal 2.04.2017
al 3.12.2017
EVENTO
Il MAG aderisce all’iniziativa del Mibact #domenicalmuseo.
Ogni prima domenica del mese è previsto l’ingresso gratuito a entrambe le sedi espositive del MAG: il Museo di Riva del Garda e Galleria Civica G. Segantini di Arco.
Per l’occasione, ogni prima domenica del mese è offerta a partecipazione libera senza prenotazione una visita guidata: alla Galleria Civica G. Segantini di Arco l’appuntamento è alle 11.00 (nei mesi di luglio e agosto alle ore 18.00).